Concordia: Schettino in lacrime in attesa della sentenza. “Quella notte sono morto anch’io”

Francesco Schettino in aula per l'ultima udienza attende la sentenza ma scoppia in lacrime raccontando il suo dolore per la vicenda. Per lui chiesti 26 anni dalla Procura di Grosseto. la sentenza è attesa tra questa sera e domani mattina

Concordia: Schettino in lacrime in attesa della sentenza. “Quella notte sono morto anch’io”

Schettino torna in aula per l’ultima udienza ed attende il verdetto dei giudici per il disastro della Concordia.

Una vicenda lunga e sofferta e oggi per la prima volta Schettino si abbandona ad uno sfogo e piange dicendo “Con le 32 vittime del naufragio sono morto anche io”.

“Sono stato accusato di mancanza di sensibilità per le vittime: cospargersi il capo di cenere è un modo per esibire i propri sentimenti. Una scelta che non ho fatto. Il dolore non va esibito per strumentalizzarlo” ha continuato Francesco Schettino che quel terribile 13 gennaio era al timone della Costa Concordia, arenatasi poi sull’Isola del Giglio con un bilancio pesante di feriti e vittime.

“Non è stato compreso che quel 13 gennaio sono morto anch’io. Dopo tre giorni la mia testa è stata offerta per degli interessi, da quando c’è stata la divulgazione di atti processuali. Sono finiti in un tritacarne mediatico: è difficile chiamare vita quella che sto facendo. È stata data un’immagine di me che non corrisponde al vero. Il processo doveva essere fatto a un intero sistema: dopo, infatti, sono cambiate le normative di sicurezza in mare. Non si dovevano permettere” continua visibilmente provato il comandante della Concordia.

Francesco Schettino in aula oggi ha manifestato tutto il suo dolore per quello che è successo ma soprattutto, quindi, per la strumentalizzazione dei fatti che a dir suo avrebbero fatto i media.

La sentenza del processo della Costa Concordia è attesa fra questa sera e domani mattina. La Procura di Grosseto ha chiesto 26 anni e 3 mesi per Francesco Schettino. La difesa, invece, ha chiesto l’assoluzione per i reati di omicidio e lesioni colpose e per abbandono di nave, restringendo le accuse solo al naufragio ed alle false comunicazioni.

L’attesa cresce di ora in ora non soltanto per Francesco Schettino, ma anche per i tanti familiari di coloro che quel terribile 13 gennaio persero la vita.

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