È proprio vero, chi troppo vuole nulla stringe! Ma il marito dell’infermiera 33enne di Vigevano, in provincia di Pavia, non aveva idea di chiedere troppo. Dopotutto aveva appena superato un brutto periodo in cui la sua autostima non era proprio alle stelle ed aveva risolto, sempre da poco, problemi virili di natura erettile. Non pensava quindi che ben 20 rapporti sessuali al giorno potessero stancare la sua partner.
Proprio così, “Sono stanca” questo ha raccontanto la giovane donna alle forze dell’ordine che, vedendola entrare in lascrime al commando dei carabinieri, erano convinti di trovarsi di fronte all’ennesimo episodio di stupro. Ed invece l’infermiera in lacrime li implorava di intimare al marito di smetterla con le sue richieste sessuali, dando le seguenti due motivazioni: la prima che lei oggettivamente, stanca dai turni da infermiera, non riusciva a sostenere la vita sessualmente attiva del marito e le sue continue richieste; in secondo luogo lamentava anche ai carabinieri che dopo tutti questi rapporti sessuali le coccole scarseggiavano o, per meglio dire, erano da tempo scomparse.
I carabinieri sono riusciti a calmare la giovane donna soltanto dopo un’ora, il tempo per cui si è sfogata, ed è toccato loro anche mediare una pace tra i due coniugi, poichè, sebbene le richieste del marito fossero esagerate, soprattutto a detta della moglie, egli non ha compiuto reato di alcun genere. Quindi i carabinieri gli hanno semplicemente chiesto di non insistere con le continue avances.
L’uomo, che non sapeva di provocare un male ed un dolore psicologogico così grande alla moglie, si è difeso così dinnanzi ai carabinieri cercando di spiegare il brutto periodo dal quale anch’egli era da poco uscito e la grande sicurezza fisica da poco acquistata.
Ciò non toglie che il più grande errore di entrambi sia stato quello di non comunicare! E comunque ricordate, il troppo stroppia.