Continua ormai da alcuni giorni la caccia serrata a Igor Vlacavic (o Ezechiele Norberto Feher), il killer ritenuto responsabile degli omicidi di Davide Fabbri, il barista di Riccardina di Budrio, in provincia di Bologna, e di Valerio Verri, la guardia volontaria di Portomaggiore, in provincia di Ferrara.
Centinaia di uomini, tra carabinieri, polizia e corpi speciali, e mezzi, tra cui un elicottero munito di visori notturni e alcuni cani molecolari, sono impegnati giorno e notte nella ricerca del fuggitivo nella bassa pianura tra le province di Bologna, Ferrara, Ravenna e Rovigo.
I cani molecolari sono riusciti a trovare alcune tracce, attraverso gli effetti personali lasciati dal killer all’interno di un Fiorino rubato a Mezzolara di Budrio, ma purtroppo queste si perdono in corrispondenza di corsi d’acqua, probabile segnale del fatto che l’uomo potrebbe avere utilizzato le vie d’acqua per continuare la fuga.
Secondo gli esperti, potrebbe essere ovunque e riuscire a resistere fino ad un mese. Intanto sono arrivati gli esiti balistici, secondo cui le due vittime sarebbero state uccise dalla stessa arma, una pistola Smith & Wesson 9×21, anche se il fuggitivo sarebbe in possesso anche di una seconda pistola.
Gli investigatori hanno sentito alcuni conoscenti del killer, per cercare di venire a conoscenza delle sue abitudini e cercare di prevederne le mosse, e stanno cercando eventuali complici.
Gli inquirenti sono attesa anche di conoscere l’esito dell’accertamento tecnico urgente al Ris di Parma sui reperti trovati nel Fiorino rubato per poterli eventualmente confrontare con oggetti repertati all’esterno del Bar Gallo di Riccardina di Budrio dove è stato ucciso Davide Fabbri.
Le ricerche di Igor/Ezechiele, ritenuto molto pericoloso, sono concentrate soprattutto tra le oasi di Campotto e Marmorta di Molinella.