Beccato falso Marco Van Basten che adescava ragazzine su Facebook

La scorsa settimana, la Polizia di Catanzaro Lido ha messo a segno un'importante indagine informatica, nata da una denuncia, che ha portato all'identificazione ed alla denuncia di un 50enne del posto, per il reato di adescamento di minorenni.

Beccato falso Marco Van Basten che adescava ragazzine su Facebook

Una delle piaghe più fastidiose – in ambito social – è rappresentata dal proliferare dei profili “fake” falsi. Talvolta, profili del genere vengono usati per divertenti operazioni di satira, o per far incetta di click sulle inserzioni pubblicitarie: questo, quando va bene.

A volte, però, capita che i profili fake vengano usati da persone prive di scrupoli per adescare, e mettere nei guai, persone ingenue: è quel che è successo a Catanzaro Lido, ove la polizia ha beccato e denunciato un cinquantenne per adescamento di minori, tramite il canale telematico.

La storia in questione è stata resa nota poco prima del solstizio d’inverno, il 21 Dicembre, dal profilo social della Polizia Postale, usa a monitorare e perseguire i reati informatici e telematici. Secondo quanto si viene a leggere in un post delle forze dell’ordine, nella zona di Catanzaro Lido, un uomo – senza troppi scrupoli morali – aveva creato, su Facebook, un profilo falso attribuito a Marco Van Basten, il mitico “attaccante olandese del Milan, noto anche come “Cigno di Utrecht”, per l’eleganza dei suoi movimenti in campo.

Col profilo in questione, questo oscuro figuro adescava ragazze, nella maggior parte dei casi, minorenni e le inseriva nella sua rete social che, in breve tempo, era arrivata a contare diverse centinaia di contatti tra le fila del “gentil sesso”. Ovviamente, contando sul personaggio, sull’appeal – ancora vivo – del bel giocatore olandese, questo signore flirtava con le ragazzine a suon di velate allusioni sessuali: in tal modo, le induceva a passare sul Messenger, ove – contando sul fatto che ben pochi sono a conoscenza della disponibilità delle più sicure chat segrete – dopo un po’, riusciva ad avviare uno scambio, reciproco, di foto e video osé, decisamente provocanti ed espliciti. Se fosse solo con lo scopo di eccitarsi, o di ricattare – in seguito – le fanciulle, ciò non è ancora noto.

Per fortuna, alcuni genitori delle ragazze coinvolte, dopo aver intuito cosa succedeva, si sono sostituiti alle figlie ed hanno appurato la sconvolgente tresca nella quale queste ultime si erano fatte trascinare. Senza pensarci troppo, i responsabili genitori di cui sopra hanno sporto denuncia al locale comando di Polizia di Catanzaro Lido, dando così il là alle vere e circostanziate indagini sul caso.

Indagini che hanno previsto l’incrocio dei dati, presenti sulle app di Facebook e Messenger, con quelli relativi ai profili social delle parti coinvolte: il tutto, con opportuni filtraggi, e seguendo tante piccole tracce lasciate in rete come le molliche di Pollicino, hanno consentito di risalire all’utenza telefonica di un 50enne che, seduta stante, è stato identificato e, poi, denunciato per il reato di “adescamento di minorenni”.

Anche in questo caso, l’azione combinata di genitori (piuttosto attenti alle sorti dei propri pargoli) e forze dell’ordine (sempre all’erta anche in merito ai nuovi reati) hanno portato al disvelamento di un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, per le ragazzine coinvolte, del semplice scambio di contenuti erotici (che, per la cronaca, vista la loro giovane età, equivale anche alla condivisione di materiale pedo-pornografico).

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