Bebe Vio e Cattelan: dona un neurone a un hater. Parte la campagna

Con molta ironia ed altrettanta intelligenza, Bebe Vio insieme ad Alessandro Cattelan sono riusciti a centrare il problema portando l'attenzione di molti su un fenomeno in forte crescita sul Web.

Bebe Vio e Cattelan: dona un neurone a un hater. Parte la campagna

Bebe Vio, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio 2016, dopo aver ricevuto minacce a sfondo sessuale su una pagina Facebook – ora bloccata – ha deciso di denunciare il fatto alla Polizia Postale.

L’atleta commenta così la sua decisione: “Sono parte delle Fiamme Oro del gruppo sportivo della Polizia e sia loro che il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli mi hanno aiutato da subito, mi hanno detto dove andare. Sono andata alla Polizia postale ed ho fatto denuncia. Ho denunciato perché voglio sapere chi è questa persona, ma soprattutto perché può essere un esempio per le altre persone che si trovano a ricevere minacce a sfondo sessuale”.

Purtroppo, con l’avvento di queste nuove tecnologie, social media e quant’altro, si è venuta a creare una fascia di utenti, definiti haters (persona che “odia” un gruppo di persone o una persona singola. Il suo sentimento non è quello della gelosia, ma bensì vuole screditare la sua vittima, usando anche terminologie violente e molto offensive), i quali, forti del fatto che sono nascosti dietro ad un computer, pensando di essere al sicuro nelle loro stanze, si permettono di scrivere offese che di persona, magari, non avrebbero mai il coraggio di dire.

Da oggi questi “leoni da tastiera”, grazie alla sensibilità di Bebe Vio e di Alessandro Cattelan, potranno usufruire dell’aiuto di tutti noi per uscire dalla loro malattia e dipendenza. Durante la quinta puntata di “E poi c’è Cattelan”, andata in onda ieri sera in seconda serata su Sky Uno Hd, Bebe Vio insieme al conduttore hanno lanciato con tantissima ironia la campagna “Dona un neurone a un hater” lanciando l’hashtag #EPCCDonaUnNeurone.

Un momento di grande divertimento ma che deve far pensare seriamente a questo problema. Questa campagna, come hanno voluto sottolineare il conduttore e l’atleta, aiuterà chi è “meno fortunato di noi”, ovvero gli haters.

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