Bari: sindaco chiede sesso in cambio di un lavoro

Questo è quello che è successo ad una ragazza di ventisei anni, in un comune in provincia di Bari. Il primo cittadino ha proposto atti sessuali in cambio di una posizione lavorativa. Subito è scattata la denuncia.

Bari: sindaco chiede sesso in cambio di un lavoro

Quando si prova a cercare lavoro e non si riesce a trovare, dopo mille porte chiuse in faccia, si cerca di adottare delle strategie che siano in grado di rendere reale il sogno di un’occupazione.

Questo, senza dubbio, avrà cercato di fare anche la ragazza di ventisei anni protagonista di questa storia, ma mai si sarebbe immaginata di trovarsi davanti delle richieste tanto ambigue e di cattivo gusto.

La 26enne decide di rivolgersi al primo cittadino di un comune in provincia di Bari, con la speranza che, così facendo, possa essere collocata in qualche azienda della zona per iniziare un percorso lavorativo. All’inizio tutto bene, fino a quando l’uomo decide di venire allo scoperto e dichiarare apertamente cosa avrebbe dovuto fare la ragazza per avere la certezza di trovare un’occupazione, e cioè prestare dei favori a sfondo sessuale.

A questo punto, con grande rammarico del sindaco che sperava in una conclusione totalmente diversa, la ragazza indignata, offesa ed umiliata decide di non accettare la degradante proposta ma, anzi, arriva a denunciare il fatto, sollevando una grande polemica e tanto sdegno per ciò che è stata costretta a subire.

Dopo quel maledetto incontro racconta la donnami ha terrorizzato ed impaurito sempre in maniera crescente con il passare del tempo perché per poter ottenere il posto di lavoro avrei dovuto avere rapporti sessuali con lui“.

Il sindaco non si è fermato a rivolgere chiare avance alla malcapitata, ma ha anche importunato la sua vittima con messaggi sul cellulare e chiamate erotiche per lungo periodo di tempo. Fino a quando, decisa a denunciare, la ragazza è andata nel suo ufficio e, durante questo ultimo incontro, l’uomo le ha sottratto il cellulare per eliminare le prove della sua persecuzione a livelli di stalking.

Per fortuna, però, la 26enne aveva salvato tutte le prove su un supporto e consegnato prontamente il tutto alla polizia.

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