Bari: rivolta di San Nicola, 6 in manette

Arrestati sei venditori abusivi, colpevoli di aver istigato la rivolta “delle fornacelle”, durante la festa di San Nicola dello scorso mese di Maggio. Decisivo l’esame delle immagini filmate

Bari: rivolta di San Nicola, 6 in manette

Al termine di un’indagine, durata quasi nove mesi, sono arrivati i primi provvedimenti per i responsabili della rivolta delle fornacelle dello scorso 9 maggio, avvenuta sul lungomare di Bari, durante la festa di San Nicola. Il GIP del tribunale di Bari ha indagato 19 persone, delle quali 6 sono state poste agli arresti domiciliari, e 5 avranno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I soggetti destinatari dei provvedimenti del giudice devono rispondere delle accuse di violenza, minaccia, e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, percosse e lesioni aggravate. I fatti incriminati ebbero luogo la sera del 9 maggio, al termine di una tre giorni ad alta tensione, in un braccio di ferro tra le forze dell’ordine e i venditori abusivi.

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, le forze dell’ordine sequestrano le carni che i venditori, senza regolare licenza, intendevano commercializzare, come da tradizione, durante i giorni della festa del Santo Patrono del capoluogo pugliese. Furono anche rinvenute merci in pessimo stato di conservazione, senza nessun controllo sanitario. Durante il blitz delle forze dell’ordine, teso a estirpare questa concorrenza sleale nei confronti dei venditori regolari, ci furono le prime reazioni violente verso la Polizia Municipale, oltre a minacce nei confronti del sindaco Antonio Decaro.

Nei giorni successivi, le minacce degli abusivi riguardarono anche i venditori regolari, che avrebbero potuto subire ritorsioni, se avessero tenuto aperte le loro attività. Il momento più caldo, nell’ultimo giorno di festa. In mattinata, subito dopo un nuovo sequestro di carni e fornacelle, le proteste divennero più accese, con uno degli abusivi che – con una latta di benzina – minacciò di dar fuoco al mezzo utilizzato per caricare le merci sequestrate.

Le tensioni proseguirono anche in serata, davanti a migliaia di persone assiepate sul lungomare per assistere ai tradizionali fuochi di artificio di fine festa. Ad un ulteriore intervento delle forze dell’ordine, gli abusivi risposero con lancio di oggetti, che costrinsero la polizia a cariche di alleggerimento, con la gente impaurita in fuga, e due agenti feriti. Nei giorni a seguire, il sindaco Decaro ricevette anche minacce di morte.

I provvedimenti emessi dal GIP rappresentano un segnale importante per la città, così come commentato dal questore Carmine Esposito, che ha precisato che i responsabili sono stati individuati esaminando i diversi filmati girati durante le proteste, anche con la collaborazione di semplici cittadini.

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