Bangladesh, blogger ateo assassinato a colpi di machete

Assassinato a colpi di machete un blogger e scrittore ateo di origine bangladese che, tramite il suo blog, condannava gli estremisti islamici; giĂ  in passato aveva ricevuto diverse minacce dai fondamentalisti islamici

Bangladesh, blogger ateo assassinato a colpi di machete

Avijit Roy, un blogger e scrittore 42enne naturalizzato americano ma di origine bangladese, conosciuto per la sua attiva condanna al fondamentalismo islamico, è stato aggredito da due uomini non identificati e assassinato con dei colpi di machete mentre tornava da una visita alla Fiera del libro a Dacca, capitale del Bangladesh, in compagnia di sua moglie, Rafida Ahmed Banna, rimasta anche lei seriamente ferita nell’agguato ed ora ricoverata in ospedale.

roy-blogger-ateoLa vittima era atea, fondatrice di un blog (Mukto-Mona) che pubblica articoli sulla laicità, motivo per il quale già in passato Roy aveva ricevuto diverse minacce; aveva anche scritto alcuni volumi tra cui “Il virus della fede” e “Dal vuoto al grande mondo” (titoli tradotti in italiano) che condannavano il fanatismo dei gruppi islamici più radicali.

L’arma del delitto è stata ritrovata dalla polizia ma l’omicidio non è ancora stato rivendicato; per il motivo suddetto, però, si pensa che gli assassini possano essere fondamentalisti islamici che più volte hanno chiesto la pubblica esecuzione nei confronti di blogger e scrittori atei.

Negli ultimi due anni, Roy è stato il secondo blogger ucciso in Bangladesh; dal 2004, invece, è il quarto scrittore vittima di un’aggressione; testimoni oculari hanno raccontato che Roy e è stato aggredito da due uomini armati di machete che l’hanno gettato a terra e ferito mortalmente alla testa; poi hanno ferito anche la moglie che, intervenuta per difendere il marito, ha perso il dito di una mano. Il blogger è morto poco dopo in ospedale, in sala operatoria.

Dopo l’episodio, centinaia di persone tra cui principalmente scrittori, editori, insegnanti, si sono riunite sul luogo dell’agguato per manifestare e protestare contro l’omicidio.

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