Anna Maria, la mistica del lago, 44 anni in clausura

Anna Maria Cànopi vive sull’isola di San Giulio dal 1973, qui incontra pellegrini in cerca di misericordia e, al di là della fede, dona a tutti la sua parola e la sua preghiera.

Anna Maria, la mistica del lago, 44 anni in clausura

La madre badessa dell’abbazia benedettina Mater Ecclesiae, Anna Maria Cànopi, è un punto di riferimento per molte persone che per svariati motivi soffrono, e si rivolgono a lei, alle sue parole e alle sue preghiere.

Vive da 44 anni nell’isola San Giulio, sul lago d’Orta, le sue giornate sono ritmate dall’ascolto e dalla preghiera. Dal silenzio della clausura è diventata un riferimento mistico, la sua vita richiama la presenza di Dio. La sua fede contagia, le sue parole donano speranza, infonde coraggio nella vita, fa conoscere la forza che viene dal perdono.

Il Monastero “Mater Ecclesiae” è stato aperto nel 1973, da monache Benedettine che provenivano dall’Abbazia di Viboldone (Mi). Erano in sei, poi la vita buona e bella ha affascinato molte altre, fino a raggiungere il numero di sessanta. La missione delle monache si inserisce nella Regola di San Benedetto ispirata alla preghiera e al lavoro – ricordiamo il motto di San Benedetto “ora et labora” -, all’obbedienza, alla povertà e all’umiltà.

La giornata inizia con la preghiera liturgica del mattino alle ore 4.50 e termina a “compieta”, alle ore 20.45; durante la giornata le monache si dedicano allo studio, al lavoro manuale, all’arte.

Il Monastero, essendo posto sull’Isola, si raggiunge soltanto via acqua. Le persone che intraprendono il viaggio verso il Monastero sentono di lasciare fisicamente le cose che sanno di terra per andare incontro a quelle che profumano di cielo e di pace. Chiunque desideri ritirarsi per qualche giorno per pregare e riflettere può trovare ospitalità nella foresteria accanto al Monastero. Lo prevede la stessa “Regola di San Benedetto”.

La madre badessa, parlando della visita di Papa Francesco a Milano, ha detto “una meteora nel cielo che si porta dentro le ferite dell’anima”, ferite che Anna Maria Cànopi conosce bene.

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