Amnesty International: le guerre di oggi

Un preoccupante ritratto delle guerre di oggi da parte di Amnesty International. In questo rapporto si vede la grande violenza nei confronti delle popolazioni e la totale assenza della comunità mondiale.

Amnesty International: le guerre di oggi

Amnesty International sale in cattedra e analizza l’ultimo anno di duri conflitti. Nonostante i buoni propositi, le belle parole e ogni tipo di intervento politico la violenza delle guerre è sempre più alta. Vi è una foto che va a rappresentare tutto questo, ed in questa si vedono i jihadisti dello Stato Islamico, a bordo di circa quaranta pick up che attaccano interi villaggi cristiani assiri, sulle sponde del fiume Khabur, sulla zona delle colline a nord est della Siria a ridosso del confine tra Iraq e Turchia.

Si vedono prendere in ostaggio membri della popolazione, distruggono chiese, separano uomini da bambini e altre barbarie indicibili vengono fatte. Le popolazioni civili sono sempre più costrette a stare sotto il controllo di questi esaltati armati che tendono ad attaccare, perseguire e discriminare la gente che non la pensa come loro.

Così si è pronunciata, a chiare lettere, una delle più grandi associazioni umanitarie. Amensty International ha stilato questo Rapporto di Guerra 2014-2015, che è pubblicato in Italia oggi da Castelvecchi. Si prosegue, in questo rapporto, dicendo che se i leader mondiali non agiranno con urgenza di fronte alla ormai mutata natura dei conflitti, lo scenario rischia di perdere il controllo e precipitare in una sorta di secondo medioevo per l’umanità in quelle zone di guerra, dove la crudeltà vivrebbe sovrana. Questo non va a toccare solo lo Stato Islamico ma anche il Boko Haram e il Al Shabaab,tutti gruppi armati non statali.

Il presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi, ha espresso il suo pensiero dicendo che il 2014 è stato un anno catastrofico per milioni di persone che sono rimaste intrappolate nella violenza, e che la risposta globale a questi è stata vergognosa ed inefficace. In fine ha concluso dicendo che di fronte all’aumento di questi barbarici attacchi e alla grande repressione, la comunità internazionale è rimasta in silenzio e del tutto assente, cosa inaccettabile oggi.

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