Il killer di Budrio ha usato tanti nomi per fuggire dalla giustizia italiana. Secondo gli inquirenti, “Igor il russo” avrebbe tanti alias: uno di questi è Ezechiele Norberto Feher, profilo che si trova sul social di Facebook. Ma è molto difficile risalire alla vera identità di quest’uomo, specialista nello sparire.
Sempre secondo il ritratto fatto dagli inquirenti, si tratta di un uomo spietato che riesce a sopravvivere in qualsiasi situazione. A tradirlo, però, sono proprio gli amici di Facebook, almeno quelli di loro che hanno collaborato con Igor in passato. Questi ultimi, però, però ora, sono in prigione, mentre il killer è ancora a piede libero. Infatti, il russo è rimasto “uccel di bosco”, creandosi appunto una seconda vita come “Ezechiele Norberto Feher”, e cambiando anche il suo look.
Si attende solo la conferma nelle prossime ore, ma chi indaga è convinto che il DNA isolato all’esterno del bar di Budrio sia lo stesso di quello trovato nel furgoncino usato per la fuga, e poi abbandonato prima di allontanarsi tra i campi. Qui, Igor ha lasciato bende e stracci imbevuti di sangue.
Nel frattempo, la caccia al killer va avanti da giorni: si setacciano gli acquitrini, la boscaglia, i casolari, e i campi. Ci sono più di 400 carabinieri a perlustrare queste zone, compresi gli uomini del GIS di Livorno, ed i parà del Tuscania, che hanno un solo obiettivo: trovare Igor Vaclavic.
La gente della zona, ovviamente, ha paura: come fa quest’uomo a fuggire a centinaia di militari, preparati e specializzati? Questa è la domanda che si pongono i cittadini. Per ispezionare tutti i rifugi, ci vorranno ben tre giorni: i militari ci sono ma, finché Igor è a piede libero, la popolazione non sarà mai tranquilla.