Ali Agca torna a parlare: non sono pentito, il Papa liberi Emanuela Orlandi

Ali Agca ancora una volta protagonista mentre fra tre giorni avverrĂ  la canonizzazione di Wojtila. Sconcertante il suo appello a Papa Francesco: liberi la Orlandi, prigioniera in Vaticano

Ali Agca torna a parlare: non sono pentito, il Papa liberi Emanuela Orlandi

Ali Agca, l’uomo che il 13 maggio del 1981 fu artefice dell’attentato a Papa Wojtila, torna ancora una volta a parlare, ad appena tre giorni dalla sua canonizzazione. L’uomo afferma di non essere pentito di quel gesto, e che aveva davvero intenzione di uccidere il Papa quel giorno, con un gesto non dettato dalla follia ma bensì compimento di un piano divino, che ha agito per mano sua.

Anche il messaggio della Madonna di Fatima, secondo Ali, è stato la dimostrazione che quello che era successo quel 13 maggio era esattamente quello che voleva la volontà divina, che tutto aveva pianificato fino alla piena realizzazione, e ad evitare che il colpo uccidesse Papa Wojtila non era stata la Vergine, ma il piano di Dio che si compiva.

Ali ha l’assoluta certezza che a guidarlo verso Piazza San pietro non sia stato satana ma il sistema divino, per qualche ragione ancora avvolta nel mistero. Fa delle affermazioni che, se fossero vere, farebbero tremare la Chiesa e tutti coloro che vi stanno dentro: Ali dice con estrema chiarezza e convinzione che Emanuela Orlandi è prigioniera in Vaticano, e lancia un appello a Papa Francesco per liberarla. La ragazza sarebbe ospite in un convento di clausura, ed afferma che, se la Orlandi fosse liberata, “il Vaticano avrà liberato se stesso dalla prigionia di una piccola menzogna inutile”. 

L’uomo ricorda con piacere l’incontro con Giovanni Paolo II, dichiarando di essere rimasto colpito dalla sincerità e dall’onestà di quel papa polacco che lo esortava a rivolgersi all’umanità intera con bontà e amore sincero, senza disinteresse alcuno. Aggiunge però che la santità non è prerogativa dell’uomo ma di Dio, che è l’unico che possa ritenersi veramente santo. Il papa è da ritenersi come un fratello da imitare per tutto ciò che di buono ha mostrato al mondo, ma che è ben lontano dall’essere santificato per questo.

 

 

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