La notizia della guarigione del piccolo Alessio – di soli tre anni, colpito un anno prima da una terribie leucemia – lascia letteralmente senza fiato e ricolma il cuore d’immensa gioia. Quando i medici hanno detto ad Emanuela, la mamma del piccolo Alessio, che l’incubo era finito e che potevano tornare a casa, lei proprio non ci credeva, ha pensato di sognare.
Già, un incubo che è iniziato circa 12 mesi prima quando, in una fredda mattina d’inverno, il piccolo incomincia a perdere sangue dal naso. Un’emorragia che non accennava a fermarsi, tanto da indurre la madre a portarlo nel più vicino presidio ospedaliero nella provincia di Salerno.
Dopo accurate analisi, si scopre che il piccolo ha qualcosa di grave. Ecco che il bambino viene portato d’urgenza in un centro specializzato a Napoli, il Pausilipon, dove i medici hanno accertato la diagnosi finale: leucemia linfobalstica acuta. Parole che sembrano una sentenza di morte, ma che indicano la presenza di una forma tumorale pediatrica.
Nessun genitore sarebbe pronto ad accettare una notizia del genere. Ma a queste difficoltà, nel caso della famiglia di Alessio, se ne aggiungevano delle altre. La famiglia di Alessio vive infatti nella provincia di Salerno, dunque per loro sarebbe stato quasi impossibile poter fare i pendolari ogni giorno da Salerno a Napoli, per assicurare al figlio le cure necessarie.
Un’altra scure, quindi, che ha dovuto affrontare Emanuela, la madre, che in corsia ha incontrato i volontari di un’associazione che si chiama Carmine Gallo, che aveva da poco aperto “la casa di Alice”, ovvero degli alloggi – ristrutturati graie al contributo di Trenta Ore Per La Vita – destinati proprio ai genitori non residenti di giovani pazienti.
Un aiuto prezioso per la famiglia di Alessio in un momento così delicato e doloroso della loro vita, fatto di lacrime, notti insonni, chemioterapia, speranze e tanto tanto altro.
Il sorriso che questo bambino ci dona oggi è una speranza per i 2000 bambini che attualmente in Italia si trovano nella sua stessa situazione, cioè quella che il cancro si può sconfiggere anche in tenera età, grazie anche alla tanta solidarietà e al tanto amore.