Affresco di Artemide rubato a Pompei

Dopo i crolli un altro pezzo importante scompare da Pompei: è stato rubato l'affresco di Artemide, splendido capolavoro di cui ora non c'è più traccia. Difficile trovare il colpevole, indagano gli investigatori anche nei video delle telecamere

Affresco di Artemide rubato a Pompei

Non bastavano i crolli anche i furti ora sembrano avere preso di mira il sito archeologico di Pompei. E’ stata infatti denunciata la scomparsa dell’affresco di Artemide, prezioso stucco che si trovava nella domus di Nettuno. A rilevarne la scomparsa è stata  Grete Stefani, direttrice degli scavi del sito, che ha provveduto immediatamente a inoltrare denuncia ai carabinieri. La direttrice si è accorta della mancanza dell’affresco il 12 marzo, ma non è possibile accertare la data precisa quando lo stucco è stato trafugato, perché questa parte del sito non è transitata tutti i giorni.

Dai rilievi effettuati dagli investigatori è emerso che lo stucco è stato staccato da persone esperte, probabilmente che lavorano in questo settore, e il pezzo è stato portato via con molta precisione e accuratezza, senza intaccare la parete da cui è stato estratto. Dalle ricerche effettuate all’interno delle varie sovrintendenze non si è arrivati a nessuna conclusione, e l’affresco inoltre non si trova in restauro, come si era ipotizzato inizialmente. E allora, chi ha rubato il prezioso reperto? Probabilmente un visitatore, che è entrato insieme a tanti altri turisti durante l’orario delle visite, e che ha pagato regolarmente il biglietto. Diverse sono le ipotesi sulla motivazione del furto, e non si esclude che possa trattarsi di un commercio di opere d’arte illegale.

Al vaglio le telecamere del sito, che però non danno alcun aiuto per conoscere il colpevole: infatti, la sorveglianza non arriva in via Consolare, luogo dove è avvenuto il furto, e non c’è dunque speranza di conoscere il volto del ladro. Inoltre, dai filmati esaminati durante le ore notturne non è stato notato nessun movimento o persona sospetta, e si avvalora dunque la tesi che il furto sia avvenuto di giorno. Critiche e polemiche verso la carenza di custodi del sito non sono mancate, soprattutto verso i controlli che di norma dovrebbero fare durante gli ingressi dei visitatori.

Il regolamento prevede il divieto di portare zaini e borse, ma negli ultimi anni non è stato sempre applicato, anche per le lamentele dei turisti. Un’altra lancia viene scagliata contro la carenza del personale, che per gestire un sito come Pompei dovrebbe essere di maggiori unità e distribuita in maniera uniforme. Una speranza arriva col Grande Progetto Pompei  che, con una spesa di ben sei milioni di euro, provvederà a rafforzare la videosorveglianza e a custodire adeguatamente questi preziosi tesori.

 

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