15enne ha un malore in mare, ma i bagnanti aggrediscono i soccorritori

Un ragazzo di 15 anni si è sentito male in mare dopo un tuffo dagli scogli a Pastena, ma incredibilmente la folla, anziché agevolare i soccorsi, ha aggredito i soccorritori con calci e pietre.

15enne ha un malore in mare, ma i bagnanti aggrediscono i soccorritori

Andare al mare è, di questi tempi, una delle suggestioni preferite dagli italiani: il sole cocente, la sabbia dorata e l’acqua fresca sono un po’ il leitmotiv di ogni estate italica, ferie permettendo. Ma può capitare talvolta che il soggiorno balneare possa trasformarsi in tragedia, quando una tragica fatalità si unisce all’imperizia di un gesto abituale come un semplice tuffo.

Il fatto che la folla arrivi addirittura ad ostacolare le operazioni di soccorso però, è un evento più unico che raro. Ma è proprio quanto successo sulla spiagga di Pastena (Salerno), dopo che un ragazzo di soli 15 anni ha avuto un malore mentre si trovava in mare, dopo un tuffo dagli scogli forse troppo azzardato.

All’arrivo dei volontari della Misericordia infatti, il panico era già dilagante. I soccorritori pertanto si sono affrettati a salvare il giovane, ma quando hanno tentato di stabilizzarlo sulla spiaggia è successo l’imponderabile. Alcuni bagnanti infatti, probabilmente ignoranti riguardo alle procedure standard di soccorso in casi del genere, hanno aggredito i volontari.

Prima insulti, calci e spintoni, poi addirittura una vera e propria sassaiola, che ha avuto come esito – oltre alle contusioni – un ulteriore ritardo dell’operato di chi stava prestando soccorso al quindicenne. Il tutto perché, a detta della folla, i volontari “stavano perdendo tempo” non avendo caricato immediatamente il ferito sull’ambulanza.

La notizia è stata data dal quotidiano Il Messaggero, sul quale è riportato che la richiesta d’aiuto è stata fatta pervenire al centralino di via Vernieri nel pomeriggio di ieri, alle 16:42. Il giovane era stato trasportato sulla sabbia dopo aver accusato un malore mentre si trovava in mare, e solamente tre minuti più tardi i soccorsi si erano presentati sul luogo dell’incidente.

Ma gli operatori dovevano stabilizzare il ragazzo prima di poterlo caricare sul mezzo, e sono state proprio queste operazioni di routine a scatenare la rabbia dei bagnanti inferociti. Il presidente della Misericordia ha infatti dichiarato che: “Prima di mettere un paziente sull’ambulanza si effettua una stabilizzazione. Ma alcune persone che assistevano hanno iniziato ad inveire contro autista, medico e infermiera perché secondo loro stavano perdendo tempo“.

Non sanno, probabilmente, che un paziente – che nel caso specifico era un minore che non stava oggettivamente bene – non si carica a bordo di un’ambulanza come un sacco di patate“. Una becera manifestazione di ignoranza che ha avuto, come risultato, un ulteriore ritardo nelle procedure di soccorso.

Il 15enne è stato quindi trasportato nel reparto di rianimazione dell’ospedale, e sul posto è dovuta intervenire la polizia per riportare la situazione alla normalità. A quanto pare, la tanto decantata aria di mare non fa bene a tutti.

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