Un posto sicuro: dal 3 dicembre al cinema

Un posto sicuro, il nuovo film del regista Francesco Ghiaccio scritto insieme a Marco D'Amore, che ne è anche protagonista insieme a Matilde Gioli e Giorgio Colangeli, arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 3 dicembre, distribuito da Parthenos

Un posto sicuro: dal 3 dicembre al cinema

Un posto sicuro, il nuovo film del regista Francesco Ghiaccio scritto insieme a Marco D’Amore (attore noto al grande pubblico per la partecipazione a “Gomorra – La serie”) che ne è anche protagonista insieme a Matilde Gioli Giorgio Colangeli, arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo 3 dicembre, distribuito da Parthenos.

Le vicende raccontate nel film si svolgono a Casale Monferrato nel 2011, periodo nel quale l’intera città è sulle spine e tiene il fiato sospeso per la sentenza del processo alla fabbrica di amianto “Eternit”, per avere una sorta di riscatto.

A Casale Monferrato, inoltre, vivono anche Eduardo e Luca, padre e figlio che oramai hanno preso strade diametralmente opposte da molto tempo, ma che sono stati in qualche modo riuniti da una telefonata del tutto inaspettata che li obbligherà a incrociare nuovamente i loro rispettivi cammini. Eduardo (Giorgio Colangeli), infatti, si ammala di cancro causato da esposizione ad amianto e il giovane Luca (interpretato da un bravissimo Marco D’amore) farà di tutto per dar voce a chi non ne ha mai avuto una, essendo aiutato e spronato in questo anche dall’amore per la sua ragazza.

Un posto sicuro è un film che parla di uomini, di donne, di vita e di morte. Delle battaglie che si devono affrontare ogni giorno a testa alta per garantirci la sopravvivenza e la giustizia. Il regista Francesco Ghiaccio, anche lui cittadino di Casal Monferrato, oggi divenuta la città più bonificata d’Europa, ha dichiarato che il film è una storia che parla “di vite che si rimettono in moto e danno un senso al proprio esistere, sullo sfondo di una città che cerca giustizia”.

E aggiunge: “In calce alla prima pagina della sceneggiatura abbiamo voluto mettere la frase delle madri di Palza de Mayo: l’unica battaglia che non si vince è quella che si abbandona. E noi questa battaglia non l’abbandoniamo. Perché il posto sicuro del titolo sia un riparo non solo per il corpo ma anche per l’anima“.

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