The Vatican Tapes: dal 7 gennaio al cinema

Per gli amanti dell'horror, arriva al cinema The Vatican Tapes, dove una ragazza posseduta terrorizzerà gli spettatori con la sua doppia personalità di cui non ha il controllo. Sono molte le scene inquietanti.

The Vatican Tapes: dal 7 gennaio al cinema

Dal 7 gennaio 2016 arriva al cinema The Vatican Tapes, il film horror diretto dal regista americano Mark Neveldine, sceneggiato da Christopher Borrelli sulla base di un soggetto originale scritto dallo stesso Borrelli e Chris Morgan.

Il film, considerato un thriller demoniaco, narra di una strana e inquietante vicenda vissuta dalla protagonista Angela Holmes (interpretata da Olivia Dudley), che dopo un video e un taglio sulla mano che arriva in modo insolito, si accorge di essere la causa seppur in modo indiretto di alcuni incidenti e tragici destini di persone che le stanno affianco.

Le stigmate e altri segnali inquietanti che arricchiranno il film di suspense, fanno ricorrere Angela ad alcuni esami ospedalieri per accertarsi che non sia davvero coinvolta in un contatto con entità demoniache, ma purtroppo dal punto di vista medico, la ragazza scoprirà di non presentare alcun problema. L’unica soluzione ai suoi problemi e ai disagi che presenta è chiara: ha bisogno di un esorcismo.

Angela decide dunque di recarsi in Italia, a Città del Vaticano, dove si scopre purtroppo posseduta da una potente forza satanica molto antica, e molto più pericolosa di quanto lei e gli esorcisti che incontra avessero immaginato.

Il difficile caso di possessione verrà preso in mano da padre Lonzano (interpretato da Michael Peña) che grazie alla sua esperienza nel campo, proverà in tutti i modi di salvare l’anima di Angela.

Tra i personaggi e le situazioni che condiscono il lungometraggio vi sono un uomo che si conficca due lampadine negli occhi, un altro che finisce investito dal crollo di un soffitto, e una violenta rivolta ambientata in un manicomio.

Il film, come molti altri del genere, è diviso in due parti, dopo la parte iniziale in cui vi sono diversi segnali inquietanti sulla presenza di qualcosa di sovrannaturale nella vita di Angela, le scene che si vedono invece a metà della storia narrata sono molto forti, e non tralasciano particolari estetici a dir poco disgustosi, tipici di gran parte dei lungometraggi che trattano il tema della possessione.

Continua a leggere su Fidelity News