Sicario: il nuovo film di Denis Villeneuve al cinema dal 24 settembre

Arriverà nelle sale cinematografiche del nostro paese a partire dal prossimo giovedì 24 settembre, Sicario, la nuova e avvincente pellicola di Denis Villeneuve con Emily Blunt, Josh Brolin, Jon Bernthal, Jeffrey Donovan e Benicio Del Toro.

Sicario: il nuovo film di Denis Villeneuve al cinema dal 24 settembre

Arriverà nelle sale cinematografiche del nostro paese a partire dal prossimo giovedì 24 settembre, Sicario, la nuova e avvincente pellicola di Denis Villeneuve con Emily Blunt, Josh Brolin, Jon Bernthal, Jeffrey Donovan e Benicio Del Toro.

Il film, presentato al Festival di Cannes 2015, è ambientato nella pericolosa area di confine tra Stati Uniti e Messico e racconta le vicende di Kate Macer (interpretata da Emily Blunt), un’agente dell’FBI piuttosto idealista che viene arruolata dal suo superiore Matt (interpretato da Josh Brolin) in una task force d’elite che ha come missione quella di fermare il traffico di droga.

È così che, con alla guida un consulente dal passato piuttosto discutibile di nome Alejandro (interpretato da Benicio del Toro), la task force affronterà un viaggio che obbligherà Kate a mettere in discussione tutto ciò che fino a quel momento credeva giusto e sbagliato e facendole capire, spingendola ad andare oltre le regole per combattere chi non ne ha alcuna, che il confine tra il bene ed il male non è così netto come Kate aveva creduto fino a quel momento.

Denis Villeneuve, durante un’intervista pubblicata da indie-eye.it ha dichiarato che: “La vecchia idea che il Nord America sia in grado di risolvere i problemi più violenti del mondo in forma efficiente e invisibile, un tempo poteva essere un pensiero confortante, ma il mondo sembra esser diventato molto più complicato e gli eroi non hanno le mani pulite. Gli eroi devono affrontare dilemmi morali di estrema difficoltà, quelle scelte da compiere quando ci confrontiamo con il male. Fino a dove possiamo spingerci per fermare i cartelli? Possiamo fermarli senza diventare come loro?”

E, in merito alla questione della violenza che si consuma ogni giorno al confine tra Messico e Stati Uniti, zona divenuta un vero e proprio campo di guerra, ha aggiunto: ”Come cittadino nord americano so di avere una parte di responsabilità per questa violenza, una violenza coperta dal silenzio. La violenza in se stessa è orribile, ma il silenzio sugli atti che la generano è ancora peggio; come regista ho sentito la responsabilità di abbracciare quella realtà, il film non è sul Messico in fondo ma sull’America, un punto di vista che conosco bene; so che ci sono film messicani molto potenti come Heli di Amat Escalante e dovrebbero essercene di più su quella realtà; le persone hanno molta paura, e questo mio interesse viene dal cuore”.

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