Oscar 2016 – Tutti i vincitori della notte del 28 Febbraio

Solo un grande evento come la cerimonia di premiazione degli Oscar è in grado di regalare delle emozioni così grandi. In particolare, gli appassionati non possono definirsi delusi dai vincitori di quest'anno, tutti meritevoli di ricevere l'agognata statuetta.

Oscar 2016 – Tutti i vincitori della notte del 28 Febbraio

Se proprio dovessi essere costretto a trovare il pelo nell’uovo nella cerimonia di premiazione degli Oscar 2016, tenutasi nella notte del 28 Febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles, direi proprio che il più inadatto è stato proprio il presentatore, Chris Rock. Nulla da togliere alla sua simpatia e parlantina, ma l’ho trovato eccessivamente pesante; soprattutto il suo discorso d’apertura, pieno di riferimenti ironici sull’esclusione dei neri dalle candidature che alla lunga sono risultati pesanti e troppo forzati.

Nulla da ridire riguardo l’assegnazione dei premi. E devo ammettere che certe categorie mi hanno stupito, in positivo ovviamente. Mad Max: Fury Road si porta a casa ben 6 statuette: Miglior trucco e acconciatura, Migliori costumi, Miglior montaggio sonoro, Miglior sonoro, Miglior scenografia e Miglior Montaggio. E fin qui nulla da discutere. Quindi passiamo alla prima piacevole sorpresa: Ex Machina. Aggiudicatosi il premio per i Migliori effetti speciali, il lavoro di Alex Garland spiazza tutti quanti scavalcando titoli decisamente più mastodontici.

Inutile dire che il momento più magico è stato quando il nostro connazionale Ennio Morricone è salito sul palco a ricevere il premio per la Migliore colonna sonora. Emozionato, ha letto il suo discorso in italiano quasi balbettando e piangendo, assistito dalla traduzione in inglese del figlio. Quel che è più incredibile è l’omaggio della platea con un’incredibile standing ovation. Non ci sono parole per descriverlo, un orgoglio per il popolo italiano.

L’altro grande colosso della serata, The Revenant, incassa invece dei premi che tutti quanti ci saremmo aspettati che ricevesse: dalla fotografia eccezionale di Lubezki, la seconda miglior regia consecutiva per Iñárritu, fino alla tanto bramata statuetta a DiCaprio, prima volta vincitore dopo cinque nomination. DiCaprio è salito sul palco ed ha tenuto uno dei discorsi più belli della serata, ricco di ringraziamenti per gli amici (con tanto di abbraccio con Kate Winslet) e per i professionisti che lo hanno accompagnato nella sua ascesa, fino alla riflessione sul rapporto odierno fra l’uomo e la natura, e le relative conseguenze di cui graveranno i nativi del Sud America ed il resto dell’umanità. Una spinta ad aprire gli occhi e a “non dare per scontato questo pianeta”. 

Come Miglior sceneggiatura originale e non, rispettivamente vincono Il caso Spotlight e La Grande Scommessa. Sinceramente non mi sarei aspettato che l’Academy premiasse certe sceneggiature così complesse e politiche, ma mi aspettavo almeno un oscar per i Coen. Nulla da ridire, invece, su Brie Larson (Room) ed Alicia Vikander (The Danish Girl), vincitrici rispettivamente per la categoria Miglior attrice e Miglior attrice non protagonista. Due ragazze belle e genuine alla loro prima conquista professionale e personale. Eleganti e raffinate fin dall’arrivo sul red carpet, con tanta umiltà e senza peli sulla lingua.

Un altro effetto sorpresa è la vittoria di Mark Rylance come Miglior attore non protagonista, spiazzando le previsioni sulla vittoria di Bale, Ruffalo e compagnia bella. Infine, ma non meno importante, è il Caso Spotlight come Miglior film. Una grandissima sorpresa finale. Mai mi sarei aspettato che l’Academy premiasse un film tanto rischioso riguardo a denuncia e tematiche. E nel discorso si fa leva sul Vaticano a tenere gli occhi aperti ed a proteggere come si deve i bambini.

Per ultima, ma non per importanza, l’assegnazione per il miglior film di animazione, ricevuta da “Inside Out”, geniale pellicola a marchio Pixar.

Continua a leggere su Fidelity News