Niente più film dai libri di Tolkien: “La famiglia non cede i diritti”

Il regista Peter Jackson ammette che non saranno possibili nuovi film basati sulle opere di J.R.R. Tolkien. "Senza la cooperazione della famiglia Tolkien, che detiene i diritti delle opere, non ci saranno altri film."

Niente più film dai libri di Tolkien: “La famiglia non cede i diritti”

Peter Jackson ha detto che non potrà più realizzare film basati sui lavori di J.R.R. Tolkien perché fa famiglia non lo permette. Il regista ha chiarito durante una conferenza stampa per l’ultimo episodio della trilogia de Lo Hobbit, “La battaglia delle cinque armate,” che la cooperazione della famiglia è essenziale per riuscire a portare sul grande schermo altri lavori del famoso autore inglese.

Senza la collaborazione della famiglia Tolkien non ci potranno essere più film,” ha ammesso Jackson mercoledì. “La tenuta Tolkien detiene i diritti degli scritti del Professor Tolkien. I diritti de “Lo Hobbit” e de “Il Signore degli Anelli” sono stati venduti dallo stesso Professor Tolkien alla fine degli anni Sessanta, ma sono le sue uniche due opere che sono state vendute.

L’attore Ian McKellen, interprete di Gandalf il Mago nella serie di film, aveva suggerito che il regista avrebbe potuto realizzare ancora più film basati sulla popolare letteratura dell’autore britannico, ma sembra che la famiglia di Tolkien non sia disposta a collaborare.

Christopher Tolkien, il figlio dello scrittore che è stato nominato dal padre come suo esecutore letterario, ha detto di essere rimasto deluso dal modo in cui i film hanno diluito l’arte dei romanzi. “Tolkien è diventato un mostro, divorato dalla sua stessa popolarità ed assorbito dall’assurdità del nostro tempo,” ha detto l’uomo in una intervista alla rivista Le Monde nel 2012. “L’abisso tra la bellezza e la serietà del suo lavoro e quello che è diventato mi ha sopraffatto. La commercializzazione ha ridotto l’impatto estetico e filosofico della creazione al nulla. C’è solo una soluzione per me: girare la testa dall’altra parte.

Pare però che la creatività non sia l’unica causa del contrasto tra la tenuta Tolkien e le case di produzione Warner Bros. e New Line. Il contratto tra la tenuta e lo studio cinematografico garantiva che una percentuale del profitto dei film sarebbe andata alla famiglia, ma anche se la trilogia de “Il Signore Degli Anelli” ha guadagnato a livello mondiale oltre 2,9 miliardi di dollari, i capi dello studio affermarono che non c’era stato profitto, in quanto assorbito dai costi di produzione di tutti e tre i film.

L’avvocatessa della famiglia Tolkien Cathleen Blackburn ha detto a Le Monde nel 2012: “Questi film estremamente popolari a quanto pare non hanno reso alcun profitto! Stavamo ricevendo dichiarazioni che affermavano che i produttori non dovevano alla famiglia Tolkien neanche un centesimo.

Lo stesso anno la famiglia ha presentato una causa di 80 milioni dollari contro la Middle-Eart Enterprises, titolare dei diritti cinematografici, la Warner Brothers e la New Line Cinema per aver violato il copyright di Tolkien producendo casinò e videogiochi con i suoi personaggi. Il caso è ancora nella sua fase iniziale, dopo che la Warner Bros ha presentato una contro-causa perché sostengono di aver “perso l’occasione di guadagnare milioni di dollari con la licenza” a causa del contenzioso.

I fan dei romanzi che sperano di vedere sul grande schermo “Il Silmarillion” resteranno quindi delusi, dato che la faida sembra non voler giungere al termine. “Il Silmarillion” è stato pubblicato postumo negli anni Settanta a cura di Christopher Tolkien, che ha raccolto le note del padre e lavorato per colmare le lacune e produrre la storia di cinque volumi. L’opera racconta i dettagli della creazione di Eä, i poteri soprannaturali di Valar e Maiar e le battaglie che hanno avuto luogo prima che Elfi, Hobbit ed esseri umani arrivassero sulla scena.

Lo Hobbit – La battaglia delle Cinque Armate” arriverà nei cinema italiani il prossimo 17 Dicembre.

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