Man of Tai Chi: esordio alla regia per Keanu Reeves

Man of Tai Chi, coproduzione sino-statunitense, racconta la storia di un giovane esperto di arti marziale, Tiger Cher, che si ritroverà a combattere in un giro di incontri clandestini per salvare il tempio del suo maestro. Keanu Reeves alla regia e nella parte del villain.

Man of Tai Chi: esordio alla regia per Keanu Reeves

Con il film Man of Tai Chi, co-produzione cinese e statunitense, anche il buon Keanu Reeves si cimenta alla regia. Con risultati mediocri.

Perché Keanu, noi ti vogliamo tutti bene, ma Man of Tai Chi proprio non funziona. Le arti marziali ci sono, i combattimenti sono spettacolari, la fotografia non è malaccio. Ma la storia?

Keanu, se vogliamo vedere una sequela di coreografie di lotta andiamo su Youtube, no? La storia, vecchio mio, fa acqua da tutte le parti. Quel poco di storia che c’è in Man of Tai Chi sapeva già di vecchio ai tempi di Van Damme. il finale fa ridere i polli…

E gli attori? Tiger Chen Linhu, che nel film si chiama Tiger Chen, è agile come una scimmia e veloce come un giaguaro, ma come attore fa tristezza. Andava bene, forse, nel ruolo dello sfidante, dello scagnozzo che si fa pestare e sparisce nei primi venti minuti del film. Ma con quel taglio alla Nino D’Angelo, mica puoi fargli fare il protagonista.

E anche tu, Keanu Reeves… Non era chiaro dopo The Watcher che non sei tagliato per la parte del cattivo? Hai la faccia da bravo ragazzo, Keanu. Anche se tieni l’espressione cattiva per tutto il film, non convinci. Chissà, se i dialoghi non li avesse scritti un primate, forse…

Aspettiamo di vederti in 47 Ronin, che esce a breve e magari è più convincente. Nel frattempo, riguardiamo Matrix e Constantine, tanto per toglierci dalla bocca il gusto amaro…

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