La La Land: il musical visionario di Damien Chazelle

Chazelle ritorna con un altro tributo alla musica jazz e, questa volta, canta il suo amore per la città di Los Angeles, trascinandoci in un'opera di grande impatto visivo grazie all'efficacia della sua incredibile capacità di farci sognare ad occhi aperti.

La La Land: il musical visionario di Damien Chazelle

Un’altra giornata di sole nella sfolgorante Los Angeles invernale. Il piano sequenza d’apertura ci trasporta in una spirale virtuosa di coreografie e canti spensierati perfettamente in sincronia.

La La Land si presenta subito come un tributo ai grandi musical del passato, ma anche come una poesia d’amore rivolta con passione ed estrema dedizione a quella grande musa che è la città degli angeli: pullulante di vita, di ispirazione e di tante stelle che attendono il momento propizio per elevarsi in cielo e brillare.

Mia è un’aspirante attrice che divide le sue giornate fra il lavoro in un cafè e la vita mondana, sperando di ottenere una parte tra un provino e l’altro. Sebastian, un talentuoso pianista jazz, è relegato in un lussuoso ristorante in cui non gli è concesso sfoggiare le proprie doti da musicista. Entrambi si incontrano in un momento delicato della loro vita che li costringerà ad una dura scelta: sacrificare quello che può essere definito come vero amore per il perseguimento delle proprie ambizioni.

Ryan Gosling ci regala un’interpretazione portentosa, tanto sudata e pratica che è impossibile non riconoscergli un plauso per la raffinatezza del suo tip-tap, una voce perfettamente mediocre e la maestosità delle sue prestazioni al pianoforte. Emma Stone incanta lo spettatore con i suoi immensi occhioni, delizia i nostri timpani e riscalda i nostri cuori con una voce calda ed armoniosa.

Ci fa ridere, ci fa commuovere. Un’interpretazione sfavillante che supera qualsiasi limite immaginabile, in cui l’attrice gioca tutte le sue carte per dar prova di un talento completo e inedito. Entrambi formano una coppia dalla chimica frizzante che funziona magnificamente e che dimostra un’intesa naturale. Non ci sarebbe da meravigliarsi se entrambi si ritrovassero con l’Oscar in mano.

La regia di Damien Chazelle è prodigiosa e visionaria, dilettandosi egregiamente tra una scenografia metateatrale e vivace ed un marcato e intenzionale citazionismo che trova il proprio cuore pulsante nell’anima della musica jazz, dolce e malinconica.

La colonna sonora composta e orchestrata da Justin Hurwitz lascia un segno indelebile, al punto che vi ritroverete a fischiettarne le melodie come agnellini felici al termine della visione: “City Of Stars” fa da sfondo a una raffinata scena introspettiva da parte di Gosling e ad un duetto con la Stone intimo e profondo. “Audition” è una ciliegina sulla torta struggente e delicata, in cui la Stone dimostra un’incredibile capacità di partecipazione emotiva e una voce carica e spumeggiante.

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