Il mito di Cinecittà ha appena compiuto 80 anni

Era il 28 aprile 1937 quando alla presenza di Benito Mussolini furono inaugurati gli stabilimenti di Cinecittà, un nome che ancora oggi evoca il mito del non plus ultra del cinema italiano nel mondo.

Il mito di Cinecittà ha appena compiuto 80 anni

Cinecittà, vero e proprio simbolo del cinema “made in Italy ha appena compiuto 80 anni. Il taglio del nastro del complesso sito a Roma lungo la via Tuscolana avvenne il 28 aprile 1937. Alla cerimonia di apertura di quello che rappresenterà il vertice dell’industria cinematografica italiana era presente anche Benito Mussolini, massima carica politica del regime fascista. Ad accompagnare il duce ci pensò l’allora direttore dell’Istituto Luce, Giacomo Paolucci di Calboli.

Da quel lontano 1937 il mito di Cinecittà è sempre più entrato nel lessico degli addetti ai lavori. Cinecittà evoca il meglio del cinema italiano, quello che tutti ricorderanno per le grandi recitazioni da oscar o per le indimenticabili emozioni felliniane. All’interno degli studios di Roma sono state girate più di 3.000 pellicole, molte delle quali entrate di diritto nella storia del cinema internazionale.

Dopo i primi anni sotto il regime fascita, con la conclusione della seconda guerra mondiale la rinascita non tardò ad arrivare, e fu agevolata dai fondi che giunsero in Italia grazie al Piano Marshall. L’ascesa fu consacrata grazie ai kolossal americani. Vennero così girati film capolavoro come “Quo Vadis”, “Ben Hur”, “Cleopatra”, “La dolce Vita” e “Roma.

Con il diffondersi della televisione e la contemporanea fine delle produzioni kolossal di carattere storico come i peplum, Cinecittà iniziò a vivere un lento e mesto declino.

Ed è forse per questa ragione che ancora oggi Cinecittà viene considerata come una grande incompiuta. I segni della sua gloriosa storia sono ancora evidenti ai giorni nostri, ma l’impressione è che si poteva fare di più per continuare a dare lustro a quello che fu il simbolo più fulgido del cinema italiano nel mondo

Continua a leggere su Fidelity News