“Foxcatcher” arriva al cinema dal 12 marzo

Esce il 12 marzo, in tutte le sale cinematografiche italiane, Foxcatcher, il nuovissimo film diretto e prodotto da Bennett Miller (il regista di Moneyball – L’arte di vincere) e che ha ricevuto anche cinque nomination ai Premi Oscar 2015

“Foxcatcher” arriva al cinema dal 12 marzo

Esce il 12 marzo, in tutte le sale cinematografiche italiane, Foxcatcher, il nuovissimo film diretto e prodotto da Bennett Miller (il regista di Moneyball – L’arte di vincere)  e che ha ricevuto anche cinque nomination ai Premi Oscar 2015.

La pellicola, ispirata ad una storia vera, è l’adattamento cinematografico dell’autobiografia Foxcatcher. Una storia vera di sport, sangue e follia (Foxcatcher: The True Story of My Brother’s Murder, John du Pont’s Madness, and the Quest for Olympic Gold), scritta nel 2014 da Mark Shultz e pubblicata in Italia da Sperling & Kupfer il 20 gennaio 2015, e racconta le vicende di Mark e Dave Schultz, due fratelli campioni olimpici di lotta libera.

Quando il facoltoso John du Pont (interpretato da un irriconoscibile Steve Carell candidato all’Oscar per questo ruolo) invita il primo dei due fratelli, Mark Shults (interpretato dal bellissimo e bravissimo Channing Tatum), a trasferirsi in Pennsylvania per unirsi al Team Foxcatcher che parteciperà ai giochi olimpici di Seul del 1988, Mark decide di cogliere al volo questa opportunità sperando, in questo modo, di potersi dedicare interamente alla sua passione e, nel contempo, di riuscire a liberarsi dall’ingombrante paragone con suo fratello, Dave (interpretato dall’eccezionale Mark Ruffalo).

Mark inizia a considerare John du Pont come un padre e a dipendere sempre di più dalla sua approvazione. Tuttavia, nonostante all’inizio il miliardario si mostri molto comprensivo e lo incoraggi, dopo un po’ inizia a dare segni di instabilità mentale e spinge Mark all’uso di droghe, mettendo a rischio la sua carriera. Nel frattempo, lo stesso du Pont convince Dave a far parte del team e a trasferirsi anche lui in Pennsylvania.

Questo ferisce Mark che inizia a perdere la stima in sé stesso e inizia ad allenarsi da solo. Alle fasi eliminatorie delle Olimpiadi del 1988, Mark perde il suo primo match e riesce a risollevarsi e a qualificarsi alle Olimpiadi solo grazie all’aiuto del fratello Dave. Ciononostante, Mark perde l’incontro alle Olimpiadi di Seul e decide di lasciare il Team Foxcatcher, mentre Dave rimane per allenare gli altri lottatori.

Alcuni mesi dopo, John du Pont, riguardando un documentario girato tempo prima sul Team Foxcatcher, nota Mark che, durante un’intervista, definisce il miliardario come “un mentore” oltre che come un allenatore. Questo scatena la sua follia che lo porterà ad uccidere Dave.

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