"Bedevil – Non installarla" di Abel Vang e Burlee Vang

"Bedevil – Non installarla" è uscito il 28 giugno nei cinema: un classico teen-horror ad eliminazione, popolato da stereotipati soggetti copia-incolla da altri film.

"Bedevil – Non installarla" di Abel Vang e Burlee Vang

“Bedevil – Non installarla” è il classico teen-horror ad eliminazione progressiva in cui un gruppo di stereotipati giovani protagonisti si ritrova coinvolto in un’ennesima maledizione. Stalvolta abbiamo lo smartphone assassino, dopo aver utilizzato ogni mezzo tecnologico, la scelta per un nuovo horror era risicata anche se “Phone”nel 2002 lo aveva già scelto – con risultati estremamente diversi -. E’ possibile definirlo l’ennesimo riciclo di “The Ring“.

L’esordio al lungometraggio di Abel Vang e Burlee Vang, principia con la morte di una studentessa, aveva scaricato sul proprio cellulare una misteriosa applicazione simil Siri, dalla patetica, solita, bambinesca, inquietante voce. La vicenda si apre con la povera Nikki (Alexis G. Zall, Out of Reach) che viene aggredita da una terribile creatura ossia Mr. Bedevil (Jordan EssoeTowheads) e muore di crepacuore. A seguire gli amici più stretti, la classica bionda inespressiva Alice, interpretata da Saxon Sharbino (Poltergeist), Haley (Victory Van Tuyl, Marvin Marvin), Dan (Brandon Soo HooEnder’s Game), Carson Boatman (You Can Play) e il fidanzato Cody (Mitchell Edwards), ricevono dal telefono della defunta l’invito alla sottoscrizione per un’arcana applicazione. Non occorre dirlo, accettano.

Avvenuta l’installazione la morte comincia ad imperare: i protagonisti corrispondono al solito cliché, la bionda protagonista, il ragazzo figo, la migliore amica, l’orientale e l’afroamericano, perduti in un’apoteosi di imbecillità assieme alla polizia che brancola in un buio più nero del nero. Una demoniaca entità infesta i dispositivi mobili e, utilizzando le informazioni contenute, scopre le paure recondite, prendendo a terrorrizzare fino alla morte i proprietari.

“Bedevil – Non installarla” è estremamente ingenuo, effetti speciali sufficienti capaci di consegnare un minimo di inquietudine nei momenti horror attesi, efficace gestione di luci e ombre negli istanti previsti. I novanta minuti di visione lasciando lo spettatore con quel retrogusto di già visto.

Il film pare un amalgama di pellicole assemblate senza ispirazione: “Scream“, “Nightmare“,”Phone“, “Unfriended“, il solito demone che possiamo trovare ovunque.

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