Vittorio Sgarbi e le sue pesanti critiche sui calciatori

Ospite a "La Gabbia" su La7 il critico d'arte Vittorio Sgarbi, si è interrogato sugli stipendi di calciatori e allenatori usando parole molto pesanti

Vittorio Sgarbi e le sue pesanti critiche sui calciatori

Non sono finite ancora le discussioni riguardanti l’eliminazione dell’Italia ai mondiali. Dopo l’uscita dai Campionati del Mondo ad opera dell’Uruguay, sulla Nazionale italiana si è scatenata una vera bufera di critiche e insulti, soprattutto sulla testa del calciatore sui cui c’erano più aspettative; giustamente o meno, il più colpito è stato Mario Balotelli. 

Nel coro di polemiche non poteva mancare quella di Vittorio Sgarbi, critica ironica ma non troppo visto le parole molto pesanti che ha usato. Ospite a “La Gabbia” su La7 il critico d’arte si è interrogato sugli stipendi di calciatori e allenatoriconcludendo che un buon modo per ottenere vittorie sarebbe quello di pagarli molto di meno.

Ha continuato poi attaccando sull’ormai bersagliato da tutti Mario Balotelli: “E’ un gran cornuto: fa bene a giocarsi la carta del razzismo. Così quelli del politicamente corretto imparano che l’ipocrisia è un’arma a doppio taglio“. Il critico continua ancora sostenendo che SuperMario: “è un marchio, come la Coca Cola. Lo conoscono tutti, in tutto il mondo. E, con un trucchetto, è riuscito a trasformare un tema agonistico in un tema antropologico e razzistico; gli italiani lo hanno insultato non perché nero, ma perché ha perso. E i neri lo proteggerebbero non perché ha perso, ma perché nero. L’idiozia degli antirazzisti di professione è quella di amplificare qualsiasi insignificante manifestazione razzista. Allo stadio semplicemente la gente perde i freni inibitori: a uno tirano la banana, all’altro urlano che la moglie è una zoccola, e al terzo augurano un colpo. Sono espressioni intestinali, e costruirci sopra delle battaglie di civiltà è una mistificazione“.

Ancora secondo Sgarbi: “Balotelli non è cattivo. Anzi, ha intrapreso un processo di bianchizzazione, che ha la sua figura più grande, e tragica, in Michael Jackson, che si schiariva la pelle. Il nero che assume tutti i privilegi e le esteriorità dei bianchi, diventa bianco. Oggi nero significa povero. Quando hai i soldi diventi bianco. Poi ovviamente se perdi rischi di prenderti insulti razzisti, ma paradossalmente il razzismo non c’entra, perché i tifosi sono razzisti solo verso i perdenti, e quindi finti razzisti. Se avesse segnato il gol contro la Costarica, Balotelli verrebbe esaltato. Oggi neri sono solo i poveri, di qualsiasi colore siano”.

Subito dopo Vittorio Sgarbi si scaglia anche contro Cesare Prandelli: “Troppo democristiano, troppo doroteo. Ha costruito una squadra che non era temeraria e nemmeno opportunista come quella dell’Uruguay, che giustamente ha sostenuto il mordace Suarez. Noi invece sbandieravamo il codice etico per giocatori, i buoni sentimenti e le altre suggestioni parrocchiali che ci hanno portato a questo risultato. Se Prandelli fosse stato pasoliniano, in campo avremmo avuto sei o sette neri furenti, e avremmo visto partite molto più appassionanti”.

Continua a leggere su Fidelity News