Il caffè, nel nostro Paese, è – senza dubbio – tra le bevende più diffuse: quasi tutti gli italiani lo bevono almeno una volta al giorno. Potrebbe essere accostato – come segno identificativo del popolo italiano – alla pasta e alla pizza.
Se un italiano si trova all’estero, in alcuni casi diventa un’impresa trovare il “caffè buono”, spesso si trovano delle vere e proprie storpiature: bevande annacquate che cercano di assomigliare – ma che nulla hanno a che fare – al nostro “caffè espresso”.
Vi sarà capitato, mentre vi confrontavate con altre persone, di affrontare il “discorso caffè” e di sentire dire la classica frase: “io il caffè non lo prendo la sera, altrimenti non riesco a dormire”.
La ricerca scientifica ha dato una risposta a tutto ciò, quindi è stato sfatato il mito che, come molti sostengono, sia solo una questione psicologica.
Gli studi hanno dimostrato che il caffè viene eliminato dal nostro corpo, non solo attraverso l’urina, ma anche attraverso il sistema epatico, quindi, le persone che sostengono che il caffè crea loro problemi con il sonno, sono proprio quelle che non riescono a metabolizzarlo in tempi brevi.
Questo fenomeno, dal punto di vista farmacologico, viene riconosciuto con il nome di “emivita”, ossia la capacità del corpo umano di riuscire a ridurre del 50% la quantità di una sostanza nel corpo. Praticamente vuol dire che alcuni organismi hanno un metabolismo che elimina la caffeina in tempi più lunghi.
Va inoltre sottolineato che chi beve abitualmente il caffè ha una certa tolleranza nei confronti della stessa bevanda; infatti non è strano il fatto che possa essere la causa di cefalee, ansia e – appunto – disturbi del sonno, particolarmente nei confronti di chi lo beve solo in modo occasionale.
Una pubblicità di una nota marca iniziava il proprio spot dicendo: “il caffè è un piacere…”. Essendo un piacere, non bisogna abusarne perchè porterebbe creare gravi problemi riguardo la propria salute.