La liquirizia è una leguminosa con bei fiori raccolti in spighe ascellari di color rosso. Il frutto contiene dai due a più semi, fino ad un massimo di sei. Ama i terreni sabbiosi e argillosi e il suo fogliame assomiglia molto a quello dell’acacia. Della liquirizia si usano gli stolodi che contengono glicirizzina, ( un potente un antinfiammatorio e antivirale che contiene saccarosio, asparagina, mannite, olii e acidi).
Le radici vegono estratte dal terreno, dopo averle coltivate per ben tre anni. Successivamente vengono sbucciate e fatte essicare, per poi essere messe in commercio. Bollite si ottiene un liquido che è alla base della produzione della liquirizia nera, quella che troviamo in tantissime caramelle.
Dalla liquirizia ( Glycyrrhiza glabra) si può ottenere un infuso che ci libera dalla cattiva digestione e dai gas intestinali facendo bollire un litro d’acqua in cui andiamo ad aggingere 60 gr. di radici. Lo stesso infuso può inoltre essere utilizzato per fare gargarismi quando siamo afflitti da irritazioni alla gola. Basta aggiungervi un pochino di miele dopo averlo lasciato intiepidire.
Essendo un ottimo rimedio per la tosse (perchè ha proprietà emollienti), è anche in grado di allievare i problemi legati al mal di gola causato dalla stagione fredda. E’ indicata per chi soffre di pressione bassa, poichè ha tendenza ad alzarla, ma bisogna porre particolare attenzione a chi invece combatte con i problemi legati alla pressione alta. La radice è inoltre indicata per chi vuol trovare giovamento a certi disturbi legati allo stomaco come gastrite e reflusso gastro-esofageo.
Quando assumiamo liquirizia, facciamo comunque sempre molta attenzione, anche se gli effetti benefici di tale pianta sono indubbi. Cerchiamo principalmente di non eccedere nella sua assunzione. Infatti la glicirizzina può provacare ritenzione idrica e, come detto precedentemente, l’aumento della pressione.