Ipnosi, bastano tre sedute per ritrovare il benessere mentale

L'ipnosi è stata a lungo vista come una pratica ben poco credibile, quasi più mistica che scientifica, a tal punto che sono in molti a credere tuttora che si tratti di ciarlataneria. Eppure secondo alcuni studi aiuterebbe a ritrovare il benessere mentale.

Ipnosi, bastano tre sedute per ritrovare il benessere mentale

L’ipnosi è una disciplina che per lungo tempo è rimasta avvolta nel mistero, associata non di rado più a pratiche esotiche ed orientali che alle esigenze dell’approccio scientifico tipicamente occidentale. Eppure nel corso della storia della medicina sono stati molti gli psichiatri e gli psicologi che vi hanno fatto ricorso per i motivi più disparati, tra i quali lo stesso padre della psicanalisi Sigmund Freud.

Nonostante gli esempi si sprechino, sono tuttavia ancora in tanti coloro che diffidano dell’ipnosi: una recente indagine condotta dalla Società Italiana di Ipnosi ha rivelato che 6 persone su 10 nel nostro Paese si sono dichiarati non attratti da questa pratica, vuoi soprattutto per l’idea di poter rimanere totalmente in balia dell’ipnotizzatore, ed essere “costretti” a rivelare i propri scheletri nell’armadio senza alcun filtro cosciente.

Una persona su cinque si è detta terrorizzata alla possibilità che quest’eventualità si concretizzi, tant’è che la SII ha apertamente parlato di una “percezione distorta dell’ipnosi“, che “rispecchia lo stato dell’informazione disponibile“. Ma il dottor Marco Mozzoni, coordinatore dello studio nonché neuropsicologo e psicoterapeuta, ha spiegato che la percezione comune di questo fenomeno psicosomatico non rispecchia la realtà dei fatti.

Stando al dottor Monzoni infatti tramite l’ipnosi sarebbe possibile “favorire i processi interni di autoguarigione“, ma la barriera culturale ha creato nel tempo una sorta di demonizzazione nei confronti degli psicoterapeuti ipnotisti, relegandoli all’immagine di “ciarlatani”. Eppure la scienza ha da tempo riconosciuto l’ipnosi come una disciplina ufficiale, visti anche i suoi illustri padri ed i risultati ottenuti.

Nell’ultimo decennio è cresciuto molto l’interesse delle neuroscienze verso l’ipnosi” ha poi confidato Marco Mozzoni, il quale ha reso noto che questa pratica possa essere utilizzata anche in affiancamento ad altri metodi terapeutici per potenziare l’efficacia delle cure in caso di disturbi da stress, ansia, depressione, fobie e traumi psicosomatici, nonché nel trattamento di dipendenze e disturbi alimentari.

Bastano davvero pochi incontri – ha continuato il dottor Mozzonisono sempre stato contrario alla cronicizzazione, che ritengo disonesta sia nel caso dei farmaci inutili, sia nel caso della psicoterapia. Il modello che ho messo a punto negli anni è un percorso in tre mosse” capace di “mettere in sincrono la parte razionale cognitiva con la parte profondamente emotiva“, permettendo così al paziente di ripristinare il benessere psicofisico e mantenerlo nel lungo termine anche in poche sedute mirate.

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