Egoma: il super alimento che viene dal Giappone

L'egoma è una pianta utilizzatissima in Giappone per i suoi semi dai quali si ricava un olio "miracoloso" il quale, secondo la credenza giapponese, allunga la vita di 10 anni

Egoma: il super alimento che viene dal Giappone

In Giappone si crede che l’olio ricavato dai semi di una pianta riesca ad allungare la vita di ben 10 anni. Si tratta dell’egoma, una pianta erbacea della famiglia delle Lamiacee, considerata da secoli un super alimento in Giappone e diffusasi nel mondo con le ultime mode alimentari dei cibi miracolosi.

L’egoma, o Perillia Frutescens, è una pianta medicinale, erbacea annuale della famiglia delle Lamiacee molto simile al nostro basilico per struttura e con un aroma intenso e profumato che da secoli viene coltivata per uso alimentare nei paesi dell’estremo oriente.

Il nome giapponese dell’egoma è “Jyuunin” che letteralmente vuol dire dieci anni; si crede infatti, secondo tradizioni popolari del sol levante, che questa pianta allunghi la vita di chi se ne nutre di 10 anni.

Appartiene alle tradizioni culinarie più antiche del Giappone e già in antichità venivano lodate le sue doti di allunga vita, ma di recente, in seguito a studi approfonditi, la pianta è stata catalogata come “super-alimento”.

Le foglie della pianta sono molto profumate e saporite e per questo in Giappone vengono utilizzate in molte pietanze specie quelle crude come il sushi, per neutralizzare i batteri del pesce crudo. Ma la parte più utilizzata di questa pianta sono i semi da cui, una volta essiccati e macinati, se ne ricava un olio aromatico per uso alimentare ma anche industriale, mentre dalla pianta si ricava una sostanza, la perillartina (un aldeide) che viene utilizzata come dolcificante in Giappone. Basti pensare che è ben 200 volte più dolce del saccarosio!

Una chef italiana, Cristina Bowermon, 1 stella Michelin, ha trovato molto interessante questo alimento e da un paio d’anni ne sta studiando le proprietà e cercando i possibili usi qui in Italia per integrarlo nella nostra cucina.

Allo stesso modo l’italiana Gabriella Marini, ricercatrice all’Università di Pollenzo (Cuneo) della facoltà di scienze gastronomiche, conferma le proprietà battericide delle foglie dell’egoma. Le foglie presentano composti bioattivi in grado di neutralizzare i batteri.

L’impiego quindi di questa preziosa pianta in Italia si sta indirizzando verso antiallergenici, per insetticidi naturali, disinfettanti del cibo e come conservante naturale.

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