Le vendite di auto incoronano il gruppo Volkswagen, che nel 2016 conquista il primato mondiale a spese dei giapponesi di Toyota. A quanto pare il maxi-scandalo immediatamente ribattezzato con il termine “Dieselgate” non ha scalfito le performance commerciali della casa di Wolfsburg.
È quindi opportuno concludere che i celeberrimi defeat device scoperti sui motori diesel EA189 non hanno comportato il tanto temuto danno d’immagine al marchio tedesco. Poco più di un anno fa in molti erano pronti a scommettere su una vita assai breve del costruttore di Wolfsburg; i dati disegnano però tutt’altro scenario.
Nel 2016 il colosso tedesco ha venduto ben 10.312.400 autoveicoli, mentre i concorrenti nipponici di Toyota non hanno superato quota 10.175.000. Il gruppo automobilistico teutonico ha così registrato un incremento della crescita globale su scala annua del 3,8%, ben superiore allo 0,2% dei rivali giapponesi. Questi dati non hanno che confermato il trend emerso con il primo semestre 2016, chiuso da Volkswagen con 5,12 milioni di autoveicoli immatricolati, a fronte dei 4,99 milioni di Toyota.
I numeri registrati dalla conglomerata di Wolfsburg sono stati possibili grazie all’espansione sul mercato cinese, il primo a livello mondiale, mentre Toyota ha sofferto a seguito della contrazione dell’export, e in particolar modo verso gli Stati Uniti, mercato di riferimento per l’azienda giapponese.
Con questi risultati la casa tedesca è riuscita ad anticipare di ben due anni la conquista della leadership mondiale; le strategie del management tedesco avevano inizialmente fissato questo obiettivo per il 2018. In questo modo già nel 2016 Toyota ha dovuto cedere ai tedeschi lo scettro di prima casa automobilistica per vendite a livello globale.
Sull’ultimo gradino del podio si posizionerà la General Motors, che fornirà i dati di vendita solo nei prossimi giorni di febbraio. Il gruppo americano, con una previsione di chiusura che per Forbes sarà prossima ai 9,6 milioni di autoveicoli venduti, è sicuramente fuori dalla lotta per il primato.
A questo punto molta curiosità rimane intorno alle performance di vendita del 2017. In molti già si domandono se le politiche protezionistiche del neoeletto presidente Donald Trump potranno influenzare la produzione e la vendita di automobili all’interno di un mercato chiave come quello statunitense.