L’auto si parcheggerà con lo smartphone, e si fermerà con un gesto

Secondo alcune sperimentazioni, messe in atto da Clarion e Hitachi, sarebbe possibile smartizzare il parcheggio delle auto, facendolo gestire tramite smartphone. Nel contempo, 2 college inglesi studiano come usare i gesti dei pedoni per stoppare le auto smart.

L’auto si parcheggerà con lo smartphone, e si fermerà con un gesto

L’attenzione verso le auto a guida autonoma sta crescendo sempre di più, tanto che aumentano le realtà tecnologiche si stanno interessando al settore, onde sviluppare soluzioni idonee e funzionali, e sempre di più ci si inizia a chiedere come andrà gestita l’interazione tra auto intelligenti, e pedoni.

Qualche giorno fa, Clarion e Hitachi Automotive Systems hanno ideato, congiuntamente, un sistema per consentire di parcheggiare un’auto, anche una volta fuori dalla medesima, sfruttando un comune smartphone.

Il sistema in oggetto prevederebbe una tecnologia – realizzata dalla Hitachi – per controllare da remoto il sistema frenante del veicolo, e – per parte di Hitachi – un comparto “radar” costituito da sensori e telecamere SurroundEye, che avrebbe il compito di riprendere e monitorare, senza angoli ciechi, tutto quanto avviene attorno al veicolo stesso. A questo punto, anche scendendo dall’auto, e usando il collegamento Wi-Fi con la medesima, l’utente non dovrebbe far altro che impugnare lo smartphone, come fosse un telecomando, e selezionare il tipo di parcheggio desiderato.

L’intelligenza artificiale del sistema di cui sopra, monitorando gli ostacoli, invierebbe al “pilota esterno” tutte le indicazioni per eseguire la manovra in sicurezza: naturalmente, sarebbe presente una sorta di stop di emergenza, che si attiverebbe automaticamente qualora venisse rilevato un ostacolo.

Il sistema Clarion-Hitachi, per ora abilitato solo con smartphone Android, è simile a quanto inserito dalla BMW nella Serie 7, ma di poco inferiore a quanto sperimentato da Audi, la cui AI permette già al pilota di mandare l’auto a parcheggiarsi da sola, e di tornare a prenderlo, quando necessario, comandato, o programmato: in ogni caso, è stato proposto a varie case automobilistiche che, in questo modo, a prezzi veramente bassi, avrebbero la possibilità di smartizzare almeno una delle manovre più eseguire, e problematiche, della guida: appunto, il parcheggio. 

Per quanto riguarda l’interazione tra i veicoli autonomi, ed i pedoni, è una questione che certo si porrà nel momento in cui questo genere di mezzi di trasporto sarà all’ordine del giorno: a tal proposito, una soluzione è stata proposta da un team di ricercatori londinesi (dell’Imperial College, e del Royal College of Art) che ha pensato di risolvere la questione, un po’…alla “Matrix”.

Nello specifico, verrebbero applicati dei LED ai lati dei vetri anteriori, e posteriori, in grado di attivarsi quando il veicolo dovesse rilevare – sulla sua traiettoria – un pedone: in quel caso, nell’eventualità che il pedone segnalasse alzando la mano, l’auto proietterebbe sui LED il segnale verde di un pedone che cammina. Diversamente, qualora il pedone segnalasse sollevando la mano di lato, l’auto attiverebbe un segnale visivo rosso, a confermare che – rimettendosi in moto – è bene che il pedone si fermi, e lasci la precedenza.

La soluzione proposta da Londra, però, non piace a Nottingham, visto che George Filip, con un dottorato di ricerca nella locale università proprio sui veicoli smart, ha spiegato che, con quest’escamotage, verosimilmente si paralizzerebbe il traffico dacché i pedoni, egoisti, tenderebbero ad arrogarsi tutti la precedenza, bloccando – di fatto – la circolazione. 

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