Ecco il primo autobus modulare ecologico, dalla Next Future Transportation

Quando si parla di trasporto del futuro, il pensiero corre ai grandi nomi internazionali. Uno scenario destinato a cambiare grazie alla start-up "Next Future Transportation" che, fondata negli USA da due italiani, ha ideato il primo autobus modulare ecologico.

Ecco il primo autobus modulare ecologico, dalla Next Future Transportation

Quando si parla di mobilità del futuro, di solito, i nomi che circolano sono sempre quelli di grandi realtà internazionali. Tuttavia, le cose potrebbero cambiare, presto, grazie alla start-up “Next Future Transportation”, che ha realizzato il primo autobus del futuro, pronto per esordire a breve, nell’avanzatissima Dubai.

Next Future Transportation è un’azienda fondata – negli USA, nel 2015 – da Tommaso Gecchelin, 32enne padovano laureato in Disegno Industriale e Fisica, e dal collega Emmanuele Spera, manager con esperienza nei trasporti e nell’healthcare. La loro creazione, concepita per agevolare la mobilità nei contesti urbani, è una sorta di autobus “modulare” che, a seconda delle persone che devono giungere ad una determinata fermata, aggancia dei moduli in più, o in meno.

Ciascuno di questi moduli, in resistente ma leggero alluminio, ha una larghezza di 2 metri, ed una lunghezza di mezzo metro: sono, quindi, delle vere e proprie capsule in grado di ospitare 10 passeggeri in modo del tutto comodo. Dotati di propulsione elettrica, riescono a rimanere allineati l’uno all’altro grazie ad un meccanismo di tipo ottico, e si agganciano vicendevolmente tramite dei bracci meccanici. 

I vantaggi di una soluzione modulare, per il trasporto pubblico cittadino, sono del tutto evidenti: in primis, per quanto riguarda i costi. Con un sistema quale quello concepito da NFT, si potrĂ  ottimizzare il costo di ciascuna corsa, massimizzando il tasso di occupazione dei passeggeri (e delle relative merci), si investirĂ  in rifornimento a seconda dei moduli effettivamente utilizzati, ed anche gli ingorghi nel traffico se ne avvantaggeranno. Sotto questo punto di vista, gireranno solo i moduli effettivamente necessari che, nel caso di curve molto strette, saranno in grado di separarsi, pur rimanendo allineati a breve distanza, di modo che nessun veicolo tradizionale si frapponga tra modulo e modulo.

Secondo gli inventori di questo autobus del futuro, sono poche – al momento – le realtà urbane in grado di avvalersi, per larghezza delle carreggiate, qualità del manto stradale, progresso tecnologico, dell’autobus modulare ecologico: tra queste, vi è Singapore, Pechino, Abu Dhabi, e l’onnipresente Dubai. Proprio in quest’ultima location, già scelta per il primo taxi aereo e per i primi poliziotti robot, partirà un progetto pilota che, in caso di feedback positivi, dovrebbe portare – entro i prossimi 3 anni – a commercializzarne le prime flotte. Si partirà da contesti controllati per, poi, a seconda dei km macinati, passare ai centri cittadini, ed ai più generici trasporti urbani.

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