Citroen Dyane: l’erede della 2CV compie 50 anni

Citroen celebra il 50esimo anniversario di una delle più famose e storiche utilitarie francesi. Tra critiche e successi, ancor oggi la Dyane continua a mantenere un elevato numero di estimatori.

Citroen Dyane: l’erede della 2CV compie 50 anni

Citroen Dyane compie mezzo secolo di storia. La piccola utilitaria della casa francese venne lanciata nel 1967 con l’arduo compito di prendere il posto di un mostro sacro come la Due Cavalli. Non a caso quella che in Francia veniva chiamata Deux Chevaux, proprio in quel periodo incominciava a sentire il peso degli anni.

I dirigenti della casa parigina non erano però intenzionati a mandare in pensione l’icona nazionale già presente sul mercato da quasi un ventennio. Anche se il design non più attuale e i limiti progettuali la rendevano sotto molti punti di vita superata, le vendite della 2CV continuavano comunque ad andare a gonfie vele. Ma la minaccia della concorrenza rendeva necessario un immediato provvedimento.

Alla fine la casa del “double chevron” decise di lanciare un nuovo modello che non avrebbe sostituito, ma semplicemente affiancato la 2CV: in altre parole era nata la Citroen Dyane. Con un look curato dallo stilista Louis Bionier, e con delle soluzioni più moderne rispetto a quelle della 2CV, mantenne comunque le impostazioni principali già viste sulla sorella più datata.

Inizialmente il modello raccolse un’accoglienza piuttosto fredda. Sia agli automobilisti che alla stampa specializzata proprio non andava giù il suo maggior prezzo rispetto al modello da cui derivava, che nel frattempo era diventato un vero e proprio monumento nazionale. Come se non bastasse, rispetto alla 2CV sia le prestazioni che i consumi erano peggiorati.

I costanti aggiornamenti e le sopraggiunte crisi petrolifere diedero un po’ di respiro al modello d’oltralpe, che raggiunse così dei buoni risultati di vendita. Inoltre la filiale italiana del marchio francese decise di equipaggiare la Dyane con un motore più grintoso. A posto del bicilindrico da 425 cc venne adottato uno di 602 cc. Grazie a questa modifica i cavalli passarono da 28 a 35, dando la possibilità di poter sfiorare una velocità massima di 120 km/h.

Il modello riuscì a tener testa alla Fiat 500, anche perché offriva quattro posti confortevoli, più spazio e più visibilità. Inoltre il telaio e le sospensioni erano state concepite per affrontare le strade più dissestate; grazie a queste soluzioni, l’auto riusciva ad avventurarsi anche laddove non esistevano le strade. Inoltre, in caso di emergenza, il motore poteva essere avviato anche grazie ad una manovella da inserire in un foro presente sulla calandra anteriore.

Dopo oltre 1,4 milioni di unità prodotte, il termine della produzione arrivò nel 1983. Nonostante siano passati più di trent’anni da quel momento, ancora oggi il modello francese è considerato uno tra i più iconici del mondo a quattro ruote.

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