Blade, la prima supercar realizzata quasi interamente in stampa 3D

Dalla California ecco l'auto sportiva Blade. La sua peculiarità, oltre ad un form factor affascinante, è di esser realizzata - quasi interamente - in stampa 3D in modo da essere anche resistente e leggera

Blade, la prima supercar realizzata quasi interamente in stampa 3D

La stampa in 3D, vista in azione anche in occasione della fiera “Maker Faire” tenutasi a Roma il mese scorso (16-18 Ottobre), permette di stampare oggetti muniti di tutte e tre le dimensioni (lunghezza, larghezza e profondità) grazie ad una macchina che, in base a un progetto computerizzato realizzato via CAD, si occupa di assemblare e “impastare” una serie di polveri e di materiali.

Con tale procedimento si può produrre praticamente di tutto, persino la pasta o…parti di corpo umano. Il bello è che, un domani, anche l’e-commerce ne terrà conto: compreremo su Amazon solo i progetti di un oggetto, ad esempio una cover, e potremo stamparcela a casa, in modo da risparmiare e da averla subito a disposizione.

Anche il settore automotive sta investendo molto in questo settore, per la realizzazione di componenti di ricambio di auto e…addirittura per la costruzione di interi autoveicoli.

E’ il caso della bellissima “Blade”, un’auto sportiva realizzata dalla Divergent Microfactories, azienda californiana specializzata – appunto – nella creazione in stampa 3D di componentistica per auto.

Blade ha una forma sinuosa, da vera macchina sportiva. E sportiva lo è per davvero: é in grado di erogare una potenza da 700 cavalli e di accelerare da 0 a 100 chilometri in appena 2 secondi netti. Al di là di tutto, molto significativo è anche il dato della coppia motore che si attesta sui 680 Nm e che rappresenta, quindi, il dato più tecnicamente importante per valutare le potenzialità di questo veicolo.

Per il resto quello che, di questo veicolo conta, è proprio il modo in cui è stata realizzata. Oltre a diverse componenti, è stata la sua intera scocca ad esser stata realizzata da un’apposita stampante della Divergent Microfatories con un meccanismo che ne spiega le diverse qualità possedute.

Nello specifico, per realizzare questo veicolo, sono stati creati dei micromoduli o microaggregati di alluminio collegati tra loro da elementi tubolari in carbonio.

Risultato? La struttura di quest’auto “modulare” è certamente resistente, per i materiali impiegati, ma anche flessibile per via di come questi ultimi sono stati combinati tra di loro in una texture space-frame.Oltre ad essere resistente e flessibile, la Blade è anche leggera (appena 650 chilogrammi) e questo permette di ridurne i consumi di carburante facendo, di tal veicolo, anche un’auto quasi “ecologica”.

I costi di realizzazione, poi, tramite questo meccanismo di stampa in 3D sono parecchio contenuti e questo dovrebbe consentire di realizzare macchine ibride, o addirittura del tutto elettriche, con costi di assemblaggio e produzione ben più calmierati di quelli attuali.

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