Dal punto di vista del cliente, tra i principali limiti delle auto elettriche oggi in commercio non possiamo non annoverare l’autonomia su strada e i tempi di ricarica. Ma anche chi produce questa tipologia di vetture ha al momento i suoi grattacapi: oltre a dover venire incontro alle esigenze di una clientela sempre più esigente, deve tenere anche a mente come il 40% della spesa complessiva dell’auto sia imputabile al costo delle batterie. La percentuale non è affatto trascurabile, e di per sé rappresenta un ulteriore limite alla diffusione di quelle che saranno le auto del futuro.
Seguendo però un punto di vista più matematico e facendo ricorso alla teoria delle economia di scala, è logico ipotizzare che il prezzo del “battery pack” dovrà necessariamente ridursi all’aumentare della produzione delle auto elettriche. Ma che legame esisterebbe tra queste due grandezze, unite tra di loro da un rapporto di proporzionalità inversa? Al crescere della produzione delle auto elettriche di quanto diminuirebbe il prezzo delle batterie agli ioni di litio?
A questa domanda ha dato una risposta uno studio congiunto portato a termine da “Bloomberg New Energy Finance” (BNEF) e “McKinsey & Co”. Secondo i loro calcoli, ad ogni futuro raddoppio della produzione di auto elettriche, corrisponderà una riduzione del costo delle batterie quantificabile tra il 16 ed il 20%.
A conferma di questi dati sarebbe sufficiente confrontare i volumi di vendita delle auto elettriche degli ultimi anni. Se nel 2010 sono state acquistate 52.000 vetture, il valore ha raggiunto le 448.000 unità nel corso del 2015. Nello stesso periodo il prezzo degli accumulatori è diminuito del 65%.
Colin McKerracher, boss della BNEF, ha ribadito che la diminuzione del prezzo delle batterie farà da volano alla diffusione delle auto elettriche, con una mobilità globale che “sarà rivoluzionata nell’arco dei prossimi 20 anni più di quanto non lo sia stata negli ultimi 100”. Surya Ramkumar, partner di McKinsey, non a caso ha avuto modo di aggiungere che con queste premesse “vedremo emergere dei nuovi modelli di business”, con investimenti concentrati sullo sviluppo dei software, delle connessioni e dei sensori.