Una nuova collezione nel Museo del Novecento

Il Museo del Novecento amplia la sua offerta e apre le porte alle opere internazionali. Con la mostra dedicata alla donazione Bianca e Mario Bertolini, il Museo inizia nuove collaborazioni.

Una nuova collezione nel Museo del Novecento

Finalmente il Museo del Novecento di Milano apre le porte e si arricchisce di opere notevoli di artisti stranieri, a partire dall’iconico Andy Warhol e la sua Marilyn in scala di grigi, fino alle incredibili e bellissime pitture a bande verticali esegute dall’artista Daniel Buren.

Lo scopo di questa apertura agli artisti internazionali è quello di intavolare un dialogo tra il Museo del Novecento con le esperienze e le istituzioni che si trovano nel resto del mondo. A curare l’aspetto complesso e delicato di questa straordinaria novità è una persona eccezionale come la curatrice Danka Giacon, che si è anche occupata della mostra dedicata alla donazione Bianca e Mario Bertolini.

La curatrice ha sottolineato:“Noi stiamo lavorando molto con l’estero: abbiamo tanti rapporti internazionali, scambi con altri musei, ma anche convegni, collaborazioni, che abbiamo avviato nei tempi scorsi e di cui stiamo raccogliendo adesso i frutti. Sicuramente con questo arricchimento del patrimonio riusciamo a lavorare di più con il mondo internazionale dell’arte”.

La collezione Bertolini apre il progetto di arricchire la collezione del Museo del Novecento e ampliare i suoi contenuti con opere internazionali come quelle di artisti americani di grande talento come Rauschenberg, Lichtenstein, Joseph Kosuth, Frank Stella: artisti che con le loro bellissime opere arricchiranno quello che è il patrimonio artistico del  Museo del Novecento e lo proietteranno verso una dimensione più completa e più vasta, capace di attrarre nuovi espositori nel nostro Paese.

Milano si conferma ancora una volta capitale della cultura; a maggior ragione mentre sta ancora per svolgersi la straordinaria esposizione dell’Expo 2015, la città dimostra di essere all’altezza di questa denominazione ed è con orgoglio che cerca di mantenerla. 

La curatrice ha aggiunto che l’inserimento di opere internazionali nel Museo darà l’avvio a convegni e collaborazioni inedite per sviluppare quel senso di appartenenza all’arte che dovrebbe accomunare tutti i paesi del mondo. 

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