La mostra "Manet e la Parigi moderna" a Milano

A Milano l'8 marzo sarà inaugurata, presso il Palazzo Reale, la mostra "Manet e la Parigi moderna". L'esposizione è incentrata sulla figura di Manet, caposcuola involontario dell'impressionismo.

La mostra "Manet e la Parigi moderna" a Milano

“Manet e la Parigi moderna” promuove una riflessione sulla Parigi della seconda metà dell’800, sulle repentine trasformazioni durante il secondo Impero Napoleonico.

Il perno dell’esposizione è rappresentato dalle opere di Manet, attorniate da quelle di artisti suoi contemporanei come Renoir, Degas, Cézanne. I quadri provengono dal Musée d’Orsay di Parigi.

La mostra promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, MondoMostre Skira, è curata da Guy Cogeval, presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi con le sue collaboratrici Caroline Mathieu, conservatore generale onorario, Isolde Pludermacher, conservatore del dipartimento di pittura.

Manet è l’artista che ha effettuato una cesura con l’arte precedente. La pittura dopo di lui non è stata più la stessa. La sua importanza è ben oltre il contributo dato alla nascita dell’impressionismo. L’intensa attività artistica del maestro Manet si esprime nella varietà di soggetti a cui l’artista si dedicò: il ritratto, il paesaggio, la natura morta, le donne, Parigi. 

Grazie alle sue idee innovative divenne leader e protagonista del movimento impressionista pur non avendo neppure l’intenzione di prendervi parte: non partecipa alle otto mostre impressioniste tenutesi tra il 1874 e il 1886, esponendo sempre, caparbiamente, al “Salon des réfuses”

Pur partecipando alle discussioni degli impressionisti tenute al Cafè Guerbois, e, in seguito, al Cafè della Nouvelle Athènes, Manet rimase sempre distaccato dal movimento. Dal 1873 l’influenza dell’impressionismo è riscontrabile nelle sue opere, la pennellata diviene similare a quella di Monet, estremamente più rapida, conservando particolare attenzione verso la figura e continuando ad usare il nero come colore, bandito dagli impressionisti.

Manet è stato un pittore poco incline alle posizioni avanguardistiche il suo intento era rinnovare la pittura non discostandosi dalla tradizione accademica. Manet fin dagli esordi realisti, dipinge sovente scene dei bistrot di Parigi, immortalando la quotidianità della capitale francese nel suo momento di splendore. Crea opere estremamente provocatorie come “Olympia”, “Colazione sull’erba”, mettendo in evidenza la sua esigenza di libertà d’espressione.

Le opere presenti alla mostra sono un centinaio, tra cui 55 dipinti, 17 capolavori di Manet, 40 opere di grandi maestri colleghi tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot.

Oltre le opere su tela sono presenti 10 tra disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni degli altri artisti e sette tra maquettes e sculture. La mostra è scissa in due sezioni: Manet e la nuova pittura e Manet e la Parigi moderna.
Tra i capolavori di Manet troveremo Lola de Valence (1862), Ramo di peonie bianche e cesoie (1864), La lettura (1848-1883), Il pifferaio (1866), Ritratto di Emile Zola (1868) Il balcone (1868-1869), Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872), Ritratto di Berthe Morisot con il ventaglio (1874), Stéphane Mallarmé (1876), La cameriera della birreria (1878-1879).

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