"ArtFutura. Creature digitali" fino al 10 settembre a Roma

La mostra "ArtFutura.Creature digitali" conduce in un universo di video, oleografie galleggianti, sculture dinamiche di ferro fluido, proiezioni a mappatura, archi gonfiabili mutevoli. Un viaggio in un domani possibile.

"ArtFutura. Creature digitali" fino al 10 settembre a Roma

La mostra “ArtFutura. Creature digitali” riserva agli spettatori un impatto potente, spiazzante: video, oleografie galleggianti, sculture dinamiche di ferro fluido, proiezioni a mappatura, archi gonfiabili in continua mutazione.

L’uso di strumenti tecnologici, unito alla creatività, genera una moderna mappatura del “nuovo” per il futuro: la mostra materializza l’immaginifico, materie e superfici divengono opere e strumenti.

Allestita dal 29 aprile al 10 settembre, negli imponenti spazi dell’Ex Dogana di Roma e organizzata da MondoMostre Skira, l’esposizione, aperta anche in orario notturno, fluttua tra arte e scienza, mettendo in evidenza connessioni e interazioni fra i due ambiti attraverso la creatività. Curatore della mostra è Montxo Algora, direttore dell’omonimo e storico Festival internazionale ArtFutura, che ha riunito alcuni dei più interessanti artisti multimediali del panorama internazionale.

Il fisico e matematico Paul Friedlander (Uk) principia la mostra con un’intera sala piena di specchi, una spettacolare installazione site specific che concede la percezione di camminare in una galassia, tra la ‘chromastrobic light’, le coloratissime sculture di luce cinetica che creano forme oleografiche dinamiche.

Il turco Can Buyukberber manipola luci, forme geometriche, proiezioni a mappatura e realtà virtuali, facendo interagire lo spettatore con le opere tramite smartphone; l’argentino Esteban Diacono assembla l’assurdo e le fobie dell’uomo in oggetti che sfidano le leggi della fisica in animazioni surreali.

Presenti le sculture in ferro fluido, lisergiche, magiche e vibranti che cambiano forma prima di tornare allo stato liquido in una sorta di ciclo continuo, realizzate dalla fisica giapponese Sachiko Kodama. Chico MacMurtrie (Usa) sorprende i fruitori con le sculture robotiche realizzate in materiali ultraleggeri capaci di cambiare continuamente forma richiamando le molecole del Dna. Il collettivo inglese di designer e artisti digitali Universal Everything. propone in alcuni video, una serie di prototipi visionari in grado di testimoniare la relazione sempre più stretta tra tecnologia e umanità.

Quello che abbiamo creato grazie all’investimento di Mondomostre è un modello culturale temporaneo che funziona: tra 18 mesi andremo via perché la struttura è stata acquistata da una società olandese, ma questo spazio rappresenta una grande cellula staminale per la città, pur senza entrare in competizione con altre istituzioni culturali“, spiega Clara Tosi Pamphili, direttrice artistica dell’Ex Dogana, “e con questa mostra abbiamo creato un punto di sintesi tra il mondo giovanile della Dogana, abituata a ospitare concerti, e le grandi esposizioni di Mondomostre“.

Un giorno non lontano anche i musei e gli spazi espositivi saranno diversi, luoghi ove poter immergersi, immaginando, visualizzando i nostri desideri, attori dell’allestimento, in una sorta di realtà virtuale pronta a farci sognare.

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