L’inquinamento modifica il colore della Statua della Libertà

La Statua della Libertà non è sempre stata di quel color verde che oggi conosciamo: con l’inaugurazione avvenuta nel 1886, il monumento sfoggiava una brillante tinta ramata. A comportare il cambiamento ci hanno pensato l’inquinamento e l’ossidazione.

L’inquinamento modifica il colore della Statua della Libertà

Tutti noi conosciamo la Statua della Libertà, uno dei monumenti più famosi del mondo, donato dalla Francia agli Stati Uniti come simbolo di amicizia tra i due popoli in occasione del centenario della proclamazione di indipendenza americana del 4 luglio 1776.
Oggi il monumento di altezza pari a 93 metri è da tutti conosciuto per il suo caratteristico color verde acqua, tinta decisamente diversa da quella che si poteva apprezzare con l’inaugurazione del 1886. In origine la Statua della Libertà era infatti di un color rame brillante, tinta che con il tempo è stata via via soppiantata dall’attuale e dominante verdognolo.

Ma come si è giunti a tutto ciò? A porsi la domanda è stata l’American Chemichal Society in vista della ricorrenza del 4 luglio, giornata in cui viene festeggiato l’Indipendence Day. A quanto pare la risposta può essere trovata analizzando una serie di reazioni chimiche. La Statua possiede una struttura di acciaio, su cui sono stati sagomati e rivettati 300 fogli di rame. L’intera opera è ricoperta da circa 30 tonnellate di questo metallo.

Dopo pochi decenni dalla sua inaugurazione, il colore della Statua incominciò a trasformarsi fino ad assumere l’attuale verde acqua. Le autorità in diversi casi provarono ad sostenere delle iniziative volte a riportare il colorito originale, ma l’opinione pubblica non ha mai gradito, e le proposte non hanno avuto seguito.

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Ed è così che il verde continua ad essere il colore preponderante della pelle di Lady Liberty. L’ossidazione del rame al contatto con l’aria è un processo chimico inevitabile. Ma anche il cloro contenuto nel mare che circonda Ellis Island e la salsedine incidono sul colore. E a tutto ciò bisogna anche aggiungere le reazioni che sorgono a seguito dell’inquinamento. L’anidride solforosa una volta a contatto con l’acqua si tramuta in acido solforico che, combinato a sua volta con l’ossido di rame, contribuisce a conferire la tipica colorazione verde della Statua posta all’ingresso della Grande Mela.

La combinazione di tutti questi fattori fa sì che la Statua della Libertà abbia di fatto dimenticato l’originario colorito ramato; altrove avrebbe probabilmente avuto una tinta diversa da quella attuale.

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