Lance Armstrong: “100 milioni per la causa? Non li ho”

Entro fine anno Lance Armstrong, l'ex campione di ciclismo, dovrà affrontare una causa da 100 milioni, un terzo dei quali potrebbe finire a Floyd Landis, l'ex compagno di squadra che ha testimoniato contro di lui. "Non ce li ho", afferma Armstrong

Lance Armstrong: “100 milioni per la causa? Non li ho”

Oltre l’umiliazione di dover ammettere davanti al mondo di aver fatto uso di doping, ora Lance Armstrong rischia davvero il tracollo economico. In una lunga intervista concessa nella sua casa di Aspen, Colorado, il vincitore di 7 Tour de France consecutivi (dal 1999 al 2005, tutti revocati), parla della causa che rischia seriamente di rovinargli la vita: entro la fine dell’anno, infatti, Lance Armstrong sarà davanti ad un giudice per una causa da 100 milioni di dollari.

La vicenda, conosciuta anche da chi del ciclismo sa poco o niente, è abbastanza nota, e riguarda il caso di doping che sconvolse il mondo dello sport. Quello che fino ad allora si era dimostrato uno degli atleti più combattivi (ha sconfitto anche un cancro) e grintosi dell’intero panorama sportivo, si era rivelato niente più che un truffatore. Incastrato (anche) dalle dichiarazioni di Floyd Landis, suo ex compagno di squadra, la causa prevede un risarcimento ai mancati vincitori di quelle edizioni del Tour de France, tra cui proprio lo stesso Landis.

Lance Armstrong pensa di vincere la causa, ma al contempo è spaventato dall’ipotesi contraria: “Il caso della talpa è un caso da 100 milioni di dollari. Se avessi perso, non saremmo seduti a questo tavolo. Non saremmo seduti in questa casa. Non saremmo seduti in alcuna casa. Non ho 100 milioni. “Non voglio portarmi iella”, continua Armstrong, “ma se la giuria dice: ‘Paga 100 milioni, Floyd Landis prende 33 milioni’ sarebbero tutti contenti? Penso quello che tutti penserebbero: non c’è logica in questo.

Armstrong sarà in Francia per una corsa di beneficenza, proprio quella Francia che gli ha visto far vincere (e poi revocare) i suoi principali successi. Per Cookson, presidente dell’UCI, non è la miglior mossa possibile per il mondo del ciclismo. Armstrong replica: Cookson? Non l’ho mai incontrato, non so niente su di lui. Sparare sul campione, ormai, sembra essere diventato il passatempo preferito di molti!

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