Un continuo saliscendi nella bella e selvaggia Sardegna centro orientale: questo è lo scenario della seconda tappa del Giro d’Italia del centenario, con partenza da Olbia ed arrivo a Tortolì, con 221 km di percorso che prevedeva oltre 3.000 metri di dislivello complessivo e 2 GPM (Gran Premio della Montagna).
La tappa vede la classica fuga alla partenza che, però, su questo percorso accidentato, non avrà vita facile e non sfiorerà nemmeno l’idea di vincere o di essere riassorbita a 2 – 3 km dall’arrivo: il primo GPM di terza categoria di Nuoro e, soprattutto, il secondo GPM, quello di Genna Silana, primo gran premio della montagna oltre i 1.000 metri d’altezza con il 3,2 % di pendenza media ed il 10 % di punta massima, faranno la differenza.
Sulla salita di Genna Silana, Vincenzo Nibali mette in atto il primo attacco di questo Giro, mettendo alla frusta i fuggitivi ed il gruppo, senza sortire effetto sui velocisti e sugli uomini di classifica.
A tagliare il traguardo del GPM di Genna Silana è l’eritreo Teklehaimanot, che è il primo del suo Paese a vestire la maglia azzurra, quella della classfifica degli scalatori. In discesa l’eritreo viene ripreso e gli ultimi km sono in picchiata verso Tortolì, con le squadre dei velocisti si organizzano e prendono la testa del gruppo. A perdere contatto con i primi è Zakarin, uno degli outsider di questo Giro, che perde 20″ per un incidente meccanico.
La volata finale è regolata da Andre Greipel, il tedesco della Lotto Soudal, che, dopo il secondo posto di ieri, conquista tappa e maglia rosa; secondo giunge l’italiano Ferrari e terzo giunge il belga Stuyven.
Con questa tappa vinta, Greipel conquista il settimo successo di tappa al Giro d’Italia. Domani si chiude la prima parte di Giro in terra sarda, con la frazione da Tortolì a Cagliari, 148 km, tappa quasi pianeggiante e che si presta ad un altro arrivo dei velocisti.