Addio ad Hurricane, entrato nella leggenda

E' morto a 76 anni a Toronto il pugile di colore condannato per omicidio di tre bianchi pur essendo innocente e poi riabilitato, la sua storia è leggenda, la sua vita ha ispirato film e canzoni

Addio ad Hurricane, entrato nella leggenda

La sua vita ha ispirato libri, film e canzoni e forse la sua vitaè stata realmente un film. Le ha passate veamente tutte Rubin Carter, passato da essere una promessa dl pugilato americano, all’accusa per triplice omicidio ed ha passare 19 anni in carcere pur essendo innocente. Carter si è spento a 76 anni nella sua casa di Toronto sopo una lunga battagla contro il cancro, e la notizia della sua mote è stata data proprio dal suo compagno di sventura John Artis, alla notizia della sua dipartita tutti hanno rivissuto la sua storia e riascoltatola sua canzone scritta per lui da Bob Dylan, quella canzone chelo ha reso immortale e che racconta la sua vita. Molti hanno conosciuto la sua storia anche grazie al film “Hurricane, il grido dell’innocenza” con Denzel Washington che interpreta proprio Carter.

La storia di Carter prescinde dalla boxe, certo però che se nell’ America del suo periodo non ci fosse stata la piaga del razzismo che è alla base della sua condanna, forse avrebbe continuato a fare il pugile. A salvare la sua vita fu un libro che egli stesso scrisse in carcere e che fece recapitare a Muhammad Alì che pagò per intero la sua cauzione. carter era già stato in carcere da ragazzo per una rapina, ma proprio in carcere aveva iniziato apraticare la boxe e allora la sua vita cambiò, o almeno fino a quella maledetta notte. Infatti una sera due uomini neri entrarono in un bar di Paterson (Lafayette bar and Grill), uccisero tre persone e scapparono in auto. Furono fermati Carter e Artis che non c’entravano nulla con l’omicidio e che avevano una sola colpa quella di essere neri, sguirono falsi tesmoni e un processo farsa e si arrivò a una condanna. Ci furono due processi e poi nel 1985 furono liberi. 

Quando uscì dal carcere Carter era un uomo cambiato non solo fisicamente ma anche psicologicamente, 19 anni di carcere da innocente ti cambiano e devi essere un duro per non diventare pazzo. Carter lo era, non si lasciò mai piegare, anche se quei 19 anni nessuno glieli avrebbe più restituiti, nè la popolarità, nè i film, nè le canzoni. Rimane una ferita che nessuno può colmare. Dalla sua storia l’America ha conosciuto ancora una volta la piaga del razzismo, e anche grazie alla sua storia i neri d’America hanno iniziato ad avere qualche diritto al pari dei bianchi.

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